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#iosonotorino

di Alberto Di Tanno

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Alberto Di Tanno, presidente e amministratore delegato del Gruppo Intergea.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

A livello generale penso valga la pena citare le Olimpiadi del 2006, che hanno segnato in maniera più che positiva il suo percorso, portando la metropolitana che, nel suo piccolo, ha rivoluzionato le abitudini dei torinesi. Purtroppo non possiamo non citare la crisi del 2008, che ha avuto ripercussioni sull’intero globo e, nel contesto italiano, sicuramente sul Piemonte, col duro colpo dato all’indotto produttivo legato alla filiera della produzione automobilistica. Mai come in questi ultimi anni, però, abbiamo riscoperto la Torino turistica. Apprezzo molto la mia città, in particolar modo la ‘riservatezza sabauda’, che credo la renda una città a ‘misura d’uomo’. Hanno ancora valore le relazioni umane, interpersonali; è piacevole prendere un caffè al bar e incontrare un volto conosciuto, ma sempre in serenità, senza ‘chiasso’, cosa che non mi sentirei di poter vivere nelle grandi metropoli come Milano, Roma, Napoli. Inoltre, alla città di Torino devo tutto, anche dal punto di vista professionale.

Apprezzo molto la mia città, in particolar modo la 'riservatezza sabauda', che credo la renda una città a 'misura d’uomo'

Come la immagina nel futuro?

Torino cambierà, come tutta l’Italia e come il resto del mondo. Penso che le nuove tecnologie, con i social media sempre più presenti, assieme al ricambio generazionale, rivoluzioneranno il mondo, senza esclusione dei settori che mi vedono coinvolto dal punto di vista professionale, ossia beni automobilistici e servizi. Torino diventerà certamente sempre più ‘smart’, mi auguro e ritengo con quel quid di sofisticatezza ed efficienza che spesso, nel tempo, l’ha contraddistinta. Per mia indole personale sono portato a guardare al futuro con entusiasmo e ottimismo, ma ritengo doveroso, più a livello italiano che non del singolo capoluogo, dover aver bene in mente che saranno necessari diversi sforzi e su più fronti per poter ripartire, dal punto di vista economico e non solo, in maniera sana, ponendosi l’obiettivo principe del risanamento del debito pubblico. Solo così sarà possibile una vera svolta.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Personalmente sono orgoglioso di ricordare la Partita del Cuore del 2017, a cui ho partecipato, andata in onda in diretta da Torino, in prima serata, su Rai 1. Gioco a calcio dall’età di 16 anni, ma scendere sul prato dello Juventus Stadium è stata un’emozione fortissima: alzare la testa e vedere un mare di persone, pensare che fossero tutti lì per un momento di gioco conviviale e per una giusta causa, ognuno portando il suo personale supporto a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus e della Fondazione Telethon. Sono stato davvero entusiasta di partecipare e da sportivo e da tifoso sono contento che per una volta, il calcio, purtroppo sempre più spesso protagonista di fenomeni di razzismo e violenza, sia stato bandiera di un messaggio assolutamente positivo: rispetto e solidarietà.

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.

 


«Gli ingredienti per un grande futuro»
Leggi l’opinione di Alberto Di Tanno, maggio 2020