Home > People > Editoriali > #iosonotorino > 1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista
Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere.
La testimonianza di Alessandro Corsino, patron di ‘Bottega Baretti’, dello ‘Stonnato’ in San Salvario, e del ristorante ‘La Ville’ di piazza Solferino.
Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?
Parlando dal punto di vista della ristorazione, che è il settore che mi compete, è impossibile non riconoscere l’evoluzione di questi anni. Per quanto mi riguarda è partito tutto dall’apertura del Gramsci, perché ho pensato che Torino avesse bisogno di un locale diverso dal solito ristorante/pizzeria tradizionale. Col tempo poi, a seconda delle zone, abbiamo aperto tanti nuovi locali con filosofie e idee diverse. I gusti sono cambiati, non solo quelli dei torinesi ma di tutti gli italiani: siamo più preparati ed esigenti.
Da imprenditore ho sempre puntato su Torino e continuerò a farlo. Spero continui a percorrere la strada verso il turismo enogastronomico
Come la immagina nel futuro?
Difficile adesso capire dove si andrà a finire. Anche la politica è in evoluzione. Da imprenditore ho sempre puntato su Torino e continuerò a farlo. Spero continui a percorrere la strada verso il turismo enogastronomico.
Un aneddoto degli ultimi 30 anni…
Ricordo bene il fermento legato ai grandi eventi che sono stati ospitati nella nostra città. Avremmo bisogno tutti gli anni delle Olimpiadi. Vedere tutto quel movimento a Torino, con gente proveniente da tutto il mondo, è stato bellissimo. Una manifestazione importante, com’è ogni volta anche il Salone del Gusto, soprattutto l’anno scorso che si è svolto all’aperto.
Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.