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#iosonotorino

di Antonella Parigi

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Antonella Parigi, assessore alla Cultura e al Turismo della giunta Chiamparino. Nel 1994 ha fondato, con Alessandro Baricco, la Scuola Holden e nel 2006 ha dato vita al Circolo dei lettori, che ha guidato per otto anni. Ha ideato il festival ‘Torino Spiritualità’, appuntamento fisso del calendario torinese.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

In questi trent’anni la città ha vissuto più fasi: prima una crisi, legata alla crisi dell’industria e alla successiva messa in discussione della sua storica vocazione, quella manifatturiera. Poi è stata la volta di una nuova crescita, di una fase positiva e soprattutto propositiva. Se dovessi indicare dove ci troviamo ora direi che siamo a un punto di svolta, in cui è necessario trovare una nuova spinta perché la città continui a crescere e a innovare.

Se dovessi indicare dove ci troviamo ora direi che siamo a un punto di svolta, in cui è necessario trovare una nuova spinta perché la città continui a crescere e a innovare

Come la immagina nel futuro?

Immagino una città che diventi davvero metropolitana, guardando oltre i propri confini per comprendere anche i comuni circostanti: che sappia cioè mettere in atto una trasformazione che da amministrativa diventi fattiva. Credo anche che dovrebbe sviluppare più vocazioni, mantenendo al centro alcuni settori che si sono dimostrati strategici già in questi anni: la cultura, il turismo, la formazione.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Inevitabilmente le Olimpiadi hanno costituito un momento fondamentale per Torino. Credo che particolarmente significativi per la nostra città siano stati gli eventi e i concerti del Medals Plaza, che per quasi un mese, nel 2006, vide protagonisti cantanti e musicisti di rilievo internazionale. Fu un periodo bello ed emozionante, in cui la città imparò a stare ‘fuori casa’, sotto i riflettori e al centro di un grande evento.

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.