L'impegno del Regio e la musica per spegnere il silenzio sulla crisi umanitaria in Bosnia Erzegovina. Una raccolta fondi a favore di Caritas, Croce Rossa Italiana e Istituto Pace Sviluppo e Innovazione ACLI
Dopo gli aiuti di Papa Francesco, che nella scorsa Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (27 settembre) ha inviato un «segno concreto di sostegno e vicinanza ai migranti» istituendo due centri di accoglienza nelle località di Ušivak e Sedra, il silenzio mediatico calato sul dramma balcanico ha spinto Rosanna Purchia, commissario straordinario, a «dare nuovo impulso all’Impegno del Regio nelle iniziative di solidarietà ai più deboli» dando vita all'iniziativa benefica 'L'impegno del Regio – Concerto di solidarietà a sostegno dell'emergenza profughi in Bosnia Erzegovina'.
Un'iniziativa benefica realizzata in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Bosnia Erzegovina che tramite i contributi finanziari a Caritas, Croce Rossa Italiana e IPSIA-ACLI renderà possibile l'acquisto in loco di materiali utili a fronteggiare l'emergenza
La scelta dei brani in programma è un inno alla solidarietà. In apertura del concerto il Coro del Teatro Regio, diretto dal maestro Andrea Secchi, esegue Wie lieblich sind deine Wohnungen da Un Requiem tedesco di Johannes Brahms, con Giulio Laguzzi e Jeong Un Kim al pianoforte. Umanista piuttosto che religioso, pratico piuttosto che contemplativo, Brahms esprime chiaramente il suo intento: le persone cui portare aiuto e consolazione non sono i morti, ma i vivi.
Seguono Wir setzen uns mit Tränen nieder dalla Passione secondo Matteo, che vede al pianoforte Giulio Laguzzi, e La Ciaccona dalla Partita n. 2, entrambe firmate Johann Sebastian Bach. A dare vita al capolavoro in re minore è il violino solo di Stefano Montanari che per il direttore Sebastian F. Schwarz «rappresenta al tempo stesso la fragilità della vita e l’incredibile creatività di cui è capace la mente umana». Quarta esecuzione, il Va’, pensiero dal Nabucco di Giuseppe Verdi, canto di un popolo esiliato dalla patria distrutta. Il finale è con l'Orchestra del Teatro Regio, diretta dal maestro Antonello Manacorda, che esegue l’ouverture da Egmont di Ludwig van Beethoven.
Il concerto verrà gratuitamente trasmesso sul sito del Teatro Regio e su quello dell'Ambasciata d'Italia in Bosnia Erzegovina, prossimamente su Rai5. Donazione facoltativa.