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#iosonotorino

di Daniele Farina

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza dei Daniele Farina, direttore del reparto di Neonatologia e T.I.N. (Terapia Intensiva Neonatale) dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

Non è più la città squisitamente operaia di un tempo, si è inserita nel circuito internazionale grazie a manifestazioni, mostre e a una serie di iniziative e luoghi di cultura, dal Museo Egizio a quello dell’Auto e del Cinema, che hanno acquisito valore diventando fonte di vita e profitto per la città. Torino sta però ritraendosi: la natalità è calante, ci stiamo trasformando in una città di anziani.

Torino non è più la città squisitamente operaia di un tempo, si è inserita nel circuito internazionale grazie a manifestazioni, mostre e a una serie di iniziative e luoghi di cultura

Come la immagina nel futuro?

Penso sia importante continuare a investire nell’industria e nella ricerca universitaria, ma anche nel turismo e nel food&beverage. Le Langhe prima erano sconosciute ai più, ora sono famosissime: le chiamano ‘Langheshire’. È un nuovo mondo che è esploso, e che bisogna continuare a coltivare all’insegna della qualità e dell’eccellenza, o tutto si spegnerà.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Sicuramente la creazione della nostra fondazione: in 10 anni abbiamo portato avanti tante iniziative per trovare fondi per il nostro ospedale. Per mio conto è stato l’evento più importante, e sono contento che siamo riusciti a coinvolgere tante anime della nostra città, dalla Juve al Toro, dalla Fiat ai carabinieri in pensione, fino ai giovani. Abbiamo messo in contatto persone straordinarie, piene di buona volontà.

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.