Torna con la sua quarta edizione Archivissima, l'unico festival dedicato alla promozione e alla valorizzazione dei patrimoni archivistici italiani.
La rassegna viene inaugurata il 4 giugno con la Notte degli Archivi, per concludersi il 9 giugno in occasione della Giornata internazionale degli archivi.
I due eventi si svolgeranno sia in modalità live che digitale, permettendo la partecipazione ad un più ampio pubblico e assicurando la presenza attiva di tutti gli enti interessati.
È previsto il coinvolgimento degli Historical Archives of European Union: il format si evolve uscendo dai confini italiani e divenendo europeo.
Il tema fulcro dell'edizione è quello delle #generazioni: «portatrici naturali di spinte dirompenti (spesso rivoluzionarie) e di volontà di cambiamento, [esse] informano di sé la cultura di cui sono espressione, intercettando fermenti e nuove tendenze: di pensiero, di costume, di produzione di contenuti».
Tra gli ospiti della manifestazione: Alessandro D’Avenia, Michela Murgia, Eugenio in via Di Gioia, Valerio Millefoglie, Matteo Caccia, Fabio Geda, Alessandro Perissinotto, Esperance Hakuzwimana Ripanti e Giorgio Vasta.
La Notte degli Archivi
La serata, che si svolgerà il 4 giugno sia in presenza che sul web, avrà inizio alle 18.30, con la trasmissione sul sito di tutti i podcast e i video registrati, per proseguire poi dalle 19: molti archivi potranno essere visionati dal vivo nel rispetto delle normative in vigore; altri invece potranno essere scoperti online, grazie ai contenuti messi a disposizione o agli eventi in diretta streaming fruibili sul sito della manifestazione.
La novità del 2021 sarà la diretta dal Polo del ‘900 di Torino, condotta dalla giornalista Diletta Parlangeli, che traccerà un fil rouge fra gli archivi di tutta Italia, con collegamenti digital e interventi in studio.
La mostra
Il Polo del ‘900 di Torino (via del Carmine, 14) ospiterà anche la mostra PHYLUM - Generazioni d'archivio (visionabile dal 3 giugno 2021), un percorso espositivo che indaga il tema dell'edizione.
Il Phylum, nel gergo biologico, «è la successione continua di forme viventi, morfologicamente diverse ma verosimilmente originatesi da una medesima forma ancestrale». Le immagini, provenienti da varie realtà archivistiche attive sul territorio, rappresentano differenti declinazioni del concetto di generazione: storia familiare, conservazione della memoria, potenzialità creativa e continuità attraverso il tempo.
In contemporanea all'esposizione, le artiste Francesca Arri, Emanuela Ascari e Manuela Macco, presentano tre diverse performance attraverso la loro personale «lente artistica, affrontando percorsi e concetti diversi sulla scia del tema generazionale».
Un festival interessante e conservatore, che permette di riflettere sul passato guardando al futuro.
Per il programma completo consultare il sito.