Claudio Napoli – artista premiato con il David di Donatello nel 2006 per gli effetti visivi digitali che, dal 2010, si dedica a progetti che declinano fotografia digitale, video, postproduzione – presenta, alla galleria Febo e Dafne, la mostra personale Parallel Worlds, nella quale introduce anche l’utilizzo di algoritmi neurali e generative-art per creare opere visive che siano il risultato di una collaborazione con il computer.
Parallel World è la scomposizione caleidoscopica di mondi paralleli e architetture mentali, che partono da una serie di scatti catturati dall’ambiente urbano reale, trasformato in istantanee geometriche. Edifici, strade e palazzi costituiscono l’ambiente artefatto che l’essere umano ha creato intorno a sé e che ormai percepisce come naturale talmente è immerso al suo interno. L’artista sceglie uno o più dettagli e li rielabora digitalmente fino a farne perdere l’attinenza al dato reale, ricomponendo una nuova architettura immaginaria da cui prendono corpo nuove strutture, paesaggi, ambientazioni che dall’onirico sfiorano il futuribile.
Tante sono le citazioni cinematografiche a cui attinge Napoli come, in particolare, le pellicole Inception ed Interst