Un approccio artistico e discorsivo ai residui del colonialismo, con l’obiettivo di ridefinire le strutture di potere e immaginare scenari alternativi. Ecco il concept di 'Tutto passa tranne il passato [Everything Passes Except the Past]', progetto del Goethe-Institut e della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
Le opere di Bianca Baldi, Alessandra Ferrini, Grace Ndiritu e del collettivo Troubled Archives mettono a confronto realtà e rappresentazione con opere che contestano l’idea occidentale dell’immagine coloniale come documento oggettivo ed espongono le tensioni tra passato e presente. La crescente consapevolezza pubblica della violenza razzista e della ingiustizia storica ha infatti riposizionato monumenti, collezioni etnografiche e archivi filmici di origine coloniale al centro del dibattito politico e sociale.
La mostra è accompagnata da un ricco programma discorsivo, trasmesso online il 17 ottobre sul sito della Fondazione, guidata da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo. La storica dell’arte Bénédicte Savoy terrà il discorso di apertura, cui seguirà un programma di tavole rotonde con contributi di attivisti, artisti, esperti, curatori e ricercatori provenienti da Africa, America Latina ed Europa. I dibattiti affronteranno le questioni legate alla decolonizzazione delle collezioni museali, dello spazio pubblico e degli archivi filmici, al fine di porre in un dialogo serrato le prospettive dal Nord e dal Sud globali.
Inoltre, le presentazioni porranno un accento particolare sul modo in cui le metodologie dell’arte, della teoria critica e dell’attivismo possono offrire strumenti per istigare consapevolezza politica e metamorfosi critica.