Home > People > Editoriali > #iosonotorino > 1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista
Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere.
La testimonianza di Irene Perino, giornalista e guida turistica innamorata della sua Torino. È autrice del blog ‘Le millemila cose da fare a Torino’ e del libro ‘My Secret Turin – La Torino segreta delle vere torinesi’.
Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?
30 anni fa di anni ne avevo…tre! Da allora di cambiamenti della mia amata Torino ne ho visti davvero tanti. Condivido volentieri qui due ricordi che ho nel cuore, uno personale e uno professionale, sintomatici di questa trasformazione. Sarah, la prima bambina straniera che ho conosciuto. Avevamo 5 anni ed eravamo compagne di scuola materna. Oggi, 28 anni dopo, abito accanto a una scuola dove ogni mattina, davanti all’ingresso, vedo decine di bambine, tutte diverse, da ogni parte del mondo. E sono tutte torinesi doc, come me! E poi, la mia prima intervista, nel 2012. A 27 anni mi sono trovata in TV a parlare del mio blog, come una vera star. Qualcosa era cambiato, in quel momento ha avuto inizio la mia vita da blogger, con l’appoggio della mia città.
Mi immagino una Torino con più centri, uno per ogni quartiere e ognuno con i suoi locali e negozietti
Come la immagina nel futuro?
Mi immagino una Torino con più centri, uno per ogni quartiere e ognuno con i suoi locali e negozietti. Sarà una Torino con una Linea 2 della metropolitana, una città dove non esisteranno zone di serie A e serie B. Ci saranno più piste ciclabili, meno automobili e più vita di comunità. Insomma, una città più moderna ma con i valori di 30 anni fa!
Un aneddoto degli ultimi 30 anni…
La fondazione, nel 2007, di ‘Barriera’, la prima galleria d’arte del quartiere omonimo, in via Crescentino 25. Per me, nata e cresciuta in quartiere, è stato un momento magico: l’arte, la cultura, il turismo si erano spinti oltre il confine del centro, così bello eppur così lontano dai veri torinesi. Quello dedicato a ‘Barriera’ è stato anche uno dei primi articoli che ho scritto, nel mio percorso per diventare giornalista. Omaggiare uno dei primi esempi di riqualificazione cittadina fu un grande onore e una grande responsabilità.
Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.