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#iosonotorino

di Lamberto Vallarino Gancia

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Lamberto Vallarino Gancia, imprenditore, wine expert, partner di società di consulenza, ex presidente e amministratore delegato dell’azienda omonima di famiglia. Dal 2015 è presidente del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

In modo epocale. Prima era una città molto legata all’industria, orientata all’automotive, ora invece si è trasformata, la qualità della vita è migliorata, con un’offerta culturale ricca e ampia e ha stretto grossi legami con i territori limitrofi, dal Monferrato alla Langhe fino alle montagne. In un colpo solo si vive in un centro molto bello, dove si hanno tante opportunità come musei, cinema, festival e teatro, e in meno di un’ora si arriva facilmente nei territori circostanti per tour gastronomici o attività outdoor. È un vero e proprio centro strategico.

Prima Torino era una città molto legata all'industria, orientata all'automotive, ora invece si è trasformata, la qualità della vita è migliorata, con un'offerta culturale ricca e ampia e ha stretto grossi legami con i territori limitrofi

Come la immagina nel futuro?

Abbiamo un know-how tecnologico sulla ricerca che ci ha resi un’eccellenza in questo campo perciò spero che possa ancora svilupparsi unitamente all’offerta culturale. Grazie alle nuove tecnologie e alla mobilità del futuro credo che la qualità della vita non potrà che aumentare. Vedo la Torino di domani come un’incubatrice di startup, fucina di progetti nuovi grazie alle idee innovative dei giovani. Credo che la nostra città avrà molte opportunità da offrire.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Devo ammettere di essere rimasto colpito ed emozionato nel vedere il mio viso per Torino sulla vostra copertina, ma soprattutto perché il motivo era il mio legame con una fondazione culturale a cui tengo molto e che vorrei diventasse un’eccellenza del Made in Italy. Sono fiero e orgoglioso di farne parte e aver contribuito al benessere dei torinesi per ciò che riguarda l’offerta teatrale e culturale della città; vederli innamorati del teatro, è il riconoscimento più bello che potessi ottenere.

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.

 


«La creatività messa in campo ci stupirà»
Leggi l’opinione di Lamberto Vallarino Gancia, maggio 2020.


Leggi la sua rubrica sul mondo del vino e le sue tendenze