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#iosonotorino

di Luca Bianchini

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Luca Bianchini, scrittore e conduttore radiofonico.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

Ovviamente le Olimpiadi hanno portato un grandissimo cambiamento. Prima c’erano state tante polemiche ma quando la fiamma è arrivata in città tutti si sono emozionati e le successive due settimane hanno rappresentato per me uno dei momenti più belli della mia vita torinese. Sono stati pochi gli italiani a raggiungere la città ma l’evento ha sicuramente puntato i riflettori su Torino.

Vorrei una città più coraggiosa, che sapesse reagire e proseguire sulla linea delle OGR

Come la immagina nel futuro?

Vorrei una città più coraggiosa, che sapesse reagire e proseguire sulla linea delle OGR. Spero non abbia paura perché ha davvero tutte le risorse per diventare una meta turistica ma anche polo industriale.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Oltre al passaggio della fiaccola olimpiaca ricordo bene un altro grande evento che si allontana di pochissimo dai trent’anni ma che ha segnato la mia giovinezza: il concerto di Madonna nel 1987 e lei che dal palco urla «Ciao Italia, ciao Torino! Hello everybody!».

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.

 


«Torinesi, fatevi notare»
Leggi l’opinione di Luca Bianchini, maggio 2020