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#iosonotorino

di Marco Rolle

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Marco Rolle, direttore di ‘Ronchiverdi – Sport & Business club’.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

È la città madre dei più grandi talenti dalla politica all’industria che sin da ragazzino mi ha coinvolto in un processo di osmosi che reinventa in tutte le situazioni. Dinamico è l’aggettivo che meglio si attaglia ad una città che vuole esserci. Così a livello architettonico, così a livello economico, così a livello culturale. Una città che ha saputo fare delle sue risorse il volano del cambiamento senza che le innovazioni stridessero con la tradizione, così come gli attuali grattacieli sembrano nati per inserirsi nel contesto in cui sorgono.

Una città che ha saputo fare delle sue risorse il volano del cambiamento senza che le innovazioni stridessero con la tradizione

Come la immagina nel futuro?

Resilienza, un termine oggi molto in voga, usato per descrivere la capacità di adattarsi al cambiamento, penso sintetizzi la Torino del futuro. Una città che nel presente sta costruendo le credenziali per continuare ad affermare in futuro la sua identità, vocazione e dimensione europea, conservando sempre i suoi tesori storici che col passare del tempo si arricchiscono sempre più.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Più che un aneddoto è un frammento di storia, della mia storia che si coniuga con quella di questa città. Mi riferisco alla festa di San Giovanni ormai di tanti anni fa alla quale non avevo mai assistito abitando poco fuori Torino e terrorizzato dal vivere il centro città in occasioni come questa, ma quel giorno mi trovavo per urgenti commissioni proprio in centro, infastidito dalla paralisi completa del traffico della zona interamente transennata. Non potendo ormai spostarmi più con l’auto rimasi in centro e mi trovai spettatore casuale di un meraviglioso immenso corteo storico che si snodava lungo quelle vie. Senza quasi rendermene conto, giunsi in piazza San Carlo e di lì inspiegabilmente in piazza Vittorio per assistere al grande spettacolo pirotecnico sul Po. Quei colori del fiume illuminato dai fuochi, il fascino notturno di quella piazza e la magia di quella città mi aveva catturato. Da quel momento mi sono sentito infinitamente orgoglioso del mio esser Torinese.

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Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.