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“Nel segno di Raffaello” alla Biblioteca Reale

Esposizione di un prezioso nucleo di 26 disegni italiani cinquecenteschi progettata in occasione del 500° anniversario della morte di Raffaello.
La Biblioteca Reale dei Musei Reali espone un prezioso nucleo di 26 disegni italiani cinquecenteschi con la mostra Nel segno di Raffaello, realizzata con il sostegno di Intesa Sanpaolo, risultato del lavoro di selezione e catalogazione affidato ad Angelamaria Aceto d'accordo con l’Ashmolean Museum di Oxford, e progettata in occasione del 500° anniversario della morte di Raffaello. Il fascino del disegno come forma d'arte risiede nel suo essere fonte privilegiata di accesso alla dimensione più intima di un artista, testimoniandone il processo creativo e formativo. La sua essenzialità conferisce una particolare forza espressiva all'opera, ma la lettura del messaggio può risultare meno immediata. Per questo motivo la mostra presenta un ricco apparato didascalico, contenente anche immagini di confronto con opere possedute da altri Musei, per accompagnare il visitatore alla scoperta della tradizione disegnativa rinascimentale. L'esposizione si articola in tre sezioni che ripercorrono settant'anni del disegno italiano:
  • si parte da Perugino, il maestro di Raffaello, e dalla formazione in Umbria di quest'ultimo da cui deriva lo stile classico e rigoroso, l’equilibrio e lo studio matematico delle proporzioni e della prospettiva;
  • si passa per la bottega romana, negli anni delle grandi commissioni pontificie, in cui l'artista raggiunge l'apice del successo diventando un polo di attrazione e un modello di stile per i giovani artisti del tempo a cui delega alcune delle sue commissioni per l'ingente mole di queste ultime, ma anche per la sua generosità intellettuale;
  • si conclude con i successori di Raffaello, tra i quali Parmigianino, Biagio Pupini e  Baccio Bandinelli.
Il percorso espositivo si conclude con un’innovativa proposta di ricostruzione di un foglio ricavato da tre frammenti del taccuino di modelli di Girolamo da Carpi. Per maggiori informazioni: sito.