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Mostra

Claudia Comte al Castello di Rivoli

A partire dall’osservazione della natura e dei suoi pattern, un'elaborazione di ampie installazioni ambientali che incorporano il mondo dalla prospettiva dell’esperienza del digitale  


Nella sua prima personale in un museo pubblico italiano, l'artista svizzera Claudia Comte parte dall'osservazione della natura e dei suoi mutevoli pattern per spaziare non solo nelle grandi installazioni analogiche e multimediali, corpo principale dell'esposizione, ma anche nella scultura e nella pittura.

'Claudia Comte. Come crescere e avere sempre la stessa forma' trae ispirazione da temi di urgente attualità, come il cambiamento climatico, l'ecologia e l'inquinamento globale, oltre alla memoria dei materiali e alla saggezza del lavoro manuale.

Tutti i progetti della creativa condividono nella fase di ideazione una serie di regole e punti di riferimento che collegano un'opera all'altra. Da questa matrice processuale deriva un approccio metodico e al contempo dinamico, caratterizzato da un'attitudine minimalista e da un vocabolario monocromatico – a volte con gradienti di colore – che l'avvicina all'astrazione di Sol LeWitt, Bridget Riley e John Armleder.

Curano la mostra Carolyn Christov-Bakargiev e Marianna Vecellio, in stretto contatto con la stessa Comte, incaricata di realizzare 11 monumentali interventi murari pensati ad hoc per il terzo piano della residenza reale.