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Una galleria di busti reliquiario dal Trecento al primo Cinquecento, provenienti da tutte le diocesi del Piemonte e raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di determinate chiese locali, oltre ad alcuni esemplari dalla Svizzera e dall’Alta Savoia. Ritratti di'oro e d'argento. Reliquiari medievali in Piemonte, Valle d’Aosta, Svizzera e Savoia è la prima proposta del 2021 firmata Palazzo Madama e segue la (ri)apertura al pubblico dell'esposizione Sulle tracce di Raffaello nelle collezioni sabaude.
Documentati già dall’XI secolo per contenere la reliquia del cranio di certi santi i busti sono a tutti gli effetti dei ritratti in oreficeria, in rame o in argento dorato, spesso arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti. Una produzione specificatamente medievale, in cui convivono il gusto per il ritratto di tradizione classica e le pratiche devozionali teorizzate da alcuni ecclesiastici e filosofi del XII secolo, secondo cui la contemplazione dell’immagine di un santo, realizzata con materiali preziosi, poteva condurre il fedele verso l’elevazione spirituale.
Busti e le teste di reliquiario sono presentati in ordine cronologico dal più antico, la santa Felicola dell’abbazia di Sainte-Marie d’Aulps (Haute-Savoie) – una santa gotica e sorridente, che guarda alla scultura delle cattedrali, tra Parigi e la Francia settentrionale, negli anni di regno di Filippo il Bello - fino alla santa Margherita del Musée d’art et d’histoire di Ginevra, un busto ligneo del 1500 circa, improntato al nuovo realismo di radice fiamminga. Tra questi due estremi, scorre una galleria di volti, opera di artisti di estrazioni culturali diverse, che mostrano le tante sfaccettature di questa tipologia, dal gotico, al tardogotico, al naturalismo pieno della seconda metà del Quattrocento.
Incontriamo santi nati e vissuti in Piemonte, patroni di alcune delle principali cattedrali della regione, come san Teobaldo di Alba, san Giovenale di Fossano, sant’Evasio di Casale, san Secondo di Asti e san Venanzio di Sarezzano, accanto a santi più 'internazionali', come san Giorgio e san Maurizio, peraltro centrali nella devozione della dinastia sabauda, o sant’Orsola. Nella vetrina centrale, il busto in argento di Giove, capolavoro del Museo Archeologico Regionale di Aosta e ritrovato in uno scavo archeologico al Piccolo san Bernardo, introduce il tema dei modelli.
L’esposizione è organizzata in partnership con il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta e con la Soprintendenza per i beni e le attività culturali della Valle d'Aosta, in collaborazione con la Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici Piemonte e Valle d’Aosta.
Intero: € 10 / Ridotto: € 8 / Gratuito: minori 18 anni, Abbonamento Musei Torino, Torino + Piemonte card