Home > People > Editoriali > #iosonotorino > 1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista
Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere.
La testimonianza di Paolo Damilano, imprenditore, presidente di Film Commission Torino Piemonte e della Barolo & Castles Foundation.
Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?
Credo che nessuno si sarebbe immaginato un’evoluzione simile sotto diversi punti di vista: economico, turistico e culturale. Sono settori in cui si è investito molto e ovviamente le Olimpiadi hanno rappresentato un punto di svolta. Devo riconoscere però che anche il cinema ha saputo contribuire a questo cambiamento: nel 2000 ad esempio, la creazione della Film Commission Torino Piemonte ha fatto sì che si potessero intercettare una grande quantità di progetti cinematografici importanti non solo per l’industria di settore ma anche capaci di promuovere il nostro bellissimo territorio.
È importante che la politica riesca a mettersi a disposizione dell'imprenditoria piemontese e torinese, che è molto forte, capace e ha saputo trasformarsi nel tempo
Come la immagina nel futuro?
Bisogna continuare a investire sulla città. È importante che la politica riesca a mettersi a disposizione dell’imprenditoria piemontese e torinese, che è molto forte, capace e ha saputo trasformarsi nel tempo. Ci sono innumerevoli aziende che ottengono ottimi risultati sia a livello nazionale che internazionale e investire significa anche aiutarle a sviluppare al meglio il loro lavoro. Torino, e tutto il Piemonte, ha un humus molto fertile, ci sono capacità non indifferenti, un’imprenditoria importante in diversi campi, dall’enogastronomia alla manifattura, per questo motivo in futuro dobbiamo essere in grado di intercettare iniziative e progetti innovativi e riuscire a portarli qui sul nostro territorio.
Un aneddoto degli ultimi 30 anni…
Aver contribuito alla riapertura del Pastificio Defilippis e del Bar Zucca, simboli per anni della nostra Città e che hanno contribuito a crearne l’identità, vederli tornare vivi, in controtendenza con il periodo di impoverimento commerciale che sta attraversando la città, è stato un motivo di grande orgoglio personale. Abbiamo dato nuova linfa a dei brand storici e, contemporaneamente, abbiamo riportato alla memoria dei torinesi anche dei ricordi piacevoli legati al loro passato.
Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.