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#iosonotorino

di Piero Chiambretti

1988 – 2018, trent’anni di Torino. Il punto di vista

Abbiamo chiesto ad alcuni protagonisti della vita cittadina di questi anni, la loro opinione sul passato, sul presente, sul futuro di Torino. Un’occasione per fermarsi a riflettere su ciò che è stato e ciò che potrà essere. 

La testimonianza di Piero Chiambretti, comico, attore e personaggio televisivo.

Come ha visto cambiare Torino negli ultimi 30 anni?

Tutto cambia, è cambiata Torino e sono cambiato io. La vedo con occhi diversi, anche nostalgici. Torino è la mia città, qui mi sono formato e affermato; ho sempre detto “se riesci a lavorare a Torino quando esci di 5km diventi noto” perché per chi fa il nostro mestiere è molto difficile lavorare qui. Vivere a Torino del mio mestiere mi ha dato la forza di credere nelle mie potenzialià e una volta uscito da questi confini sono riuscito a realizzarmi. La città vista dall’esterno può apparire grigia, gelida anche dal punto di vista del clima, ma non è più così ormai da tanto tempo. Oggi è viva, colorata, piena di giovani che sono il suo punto di forza e puoi trovare cose che un tempo trovavi solo a Londra.

Oggi Torino è viva, colorata, piena di giovani che sono il suo punto di forza e puoi trovare cose che un tempo trovavi solo a Londra

Come la immagina nel futuro?

Spero possa migliorarsi da ogni punto di vista, specialmente sui servizi senza perdere l’immagine di ex capitale d’Italia. Andiamo avanti guardando indietro.

Un aneddoto degli ultimi 30 anni…

Ce ne sarebbero di milioni, ma visto che stiamo festeggiando i 30 anni di Torino Magazine mi piacerebbe ricordare quel giorno in cui scattammo la foto per la vostra cover. Ero un giovane brillante davanti al Turet in una bella giornata di sole, pronto a essere fotografato per il vostro giornale. Fu un’esperienza che mi rese particolarmente felice e ricordo quella sensazione ancora oggi.

 

 

Questa e altre 61 testimonianze

sul numero dei 30 anni di Torino Magazine.

Li ringraziamo tutti, da chi ha premuto più sui tasti del cuore e dell’emozione a chi ha messo l’accento sulle vicende storiche e sui progetti.