
News
Home > People > Editoriali > La città e il suo futuro > Una lunga estate calda
Torino, Estate 2022
Potremo andare a Caselle in treno, e anche raggiungere l’aeroporto dal centro della città in una ventina di minuti, con una nuova superstrada. Non era difficile: gran parte dei lavori erano stati fatti. Bastava completarli e investire su quelle opere, senza disperdere i finanziamenti in piste ciclabili di andata e ritorno, come in via Nizza. Ora che la stagione delle decrescite felici e del “dronismo” spinto è alle nostre spalle (quanti rimpiangono davvero le tristi evoluzioni dei droni la Notte di San Giovanni?), piano piano la città torna a rinascere. Nulla di trascendentale, per carità. Ma il solo riprendere vita dei cantieri sembra un evento eccezionale: «Sarà tre volte Natale», cantava Lucio Dalla. A proposito dei droni, va sottolineata la sorprendente intervista alla Stampa dell’ex assessora ed ex ministra Paola Pisano, mai abbastanza ricordata per aver trasformato l’efficiente anagrafe torinese in una sorta di Kaaba, dove migliaia di torinesi pellegrini si mettono in coda fin dall’alba e sopportano innumerevoli umiliazioni prima di conquistare l’ambito premio: un certificato. Ebbene, l’ex assessora Pisano ha raccontato che, insomma, sì, i fuochi d’artificio piacevano anche a lei ma che aveva scelto di propinarci i droni perché spinta a farlo dal suo partito. Tristezza. Dunque l’autunno ci riserverà la conclusione del progetto della Spina, che da Porta Susa arriva all’aeroporto. Operazione decisiva, mentre lo scalo torinese aumenta i collegamenti e torna ad essere un punto di riferimento nel Nordovest. Manca ora un collegamento ferroviario veloce per Malpensa o, in alternativa, una seconda pista che rilanci davvero Caselle. L’autunno non sarà solo infrastrutture. Due importanti manifestazioni cambieranno sede: Terra Madre e l’area sponsor delle ATP. La manifestazione del gusto e delle cucine alternative del mondo, ormai si sa, verrà portata a Parco Dora. Una scelta in linea con il carattere multietnico dell’area di Torino Nord. Ha suscitato invece qualche protesta la scelta di spostare da piazza San Carlo l’area sponsor delle ATP. Ma, diciamolo, che senso aveva mettere le installazioni a sei chilometri dal Pala Alpitour? Sarebbe stato come portare l’area sponsor di Londra a Central Park. Nascerà invece un vero e proprio villaggio del tennis intorno al campo di gioco delle finali ATP, così come accade a Wimbledon, con l’area sponsor a poche decine di metri, in questo caso nell’area di piazza d’Armi. Dal punto di vista economico, l’autunno torinese avrà al centro il destino di Mirafiori. Il progetto è quello di ridurre l’area della grande fabbrica per far posto allo stabilimento che dovrebbe trattare le batterie delle auto nuove, al termine del loro ciclo di utilizzo.
Ora che la stagione delle decrescite felici e del “dronismo” spinto è alle nostre spalle, piano piano la città torna a rinascere. Nulla di trascendentale, per carità. Ma il solo riprendere vita dei cantieri sembra un evento eccezionaleLa nuova Mirafiori dovrebbe tornare così ai suoi confini originari, precedenti al raddoppio degli anni Sessanta. Tra settembre e ottobre dovrebbe svolgersi l’incontro decisivo tra i vertici di Stellantis e quelli del Comune. Intorno all’uso di quelle aree si gioca un pezzo dell’identità di Torino. Che si sta certamente modificando, ma continuerà ad essere legata alla storia dell’auto e alla mobilità. E occorre recuperare il tempo perduto. Troppo a lungo si è consentito che fosse l’Emilia a prendersi il brand della Motor Valley italiana, quando si è lasciato scappare a Milano il Motor Show del Valentino, con il vicesindaco che si abbandonava a battute da bar augurandosi che sulle auto esposte lungo il Po grandinasse. Quest’anno saranno i piloti della Formula 1 a visitare Torino alla vigilia del GP di Monza durante Autolook Week. Un modo per riprendere in mano il filo del discorso. Buon autunno a tutti.