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Cultura
“Programma espositivo 2023” delle OGR Torino
Le OGR Torino presentano per il 2023 un programma espositivo di respiro internazionale che conferma l’attenzione ai linguaggi più innovativi e sperimentali della scena contemporanea
Le OGR Torino presentano per il 2023 un programma espositivo di respiro internazionale che conferma l’attenzione ai linguaggi più innovativi e sperimentali della scena contemporanea:
inaugurazione il 29 marzo (fino al 25 giugno 2023, nei Binari 1 e 2) con Perfect Behaviors, la vita ridisegnata dell’algoritmo una mostra collettiva a cura di Giorgio Olivero, un’indagine sul cambiamento dei comportamenti individuali e collettivi in una società in cui si è costantemente classificati, misurati, simulati e riprogrammati; obiettivo? restituire al visitatore narrazioni alternative al determinismo tecnologico dominante;
a settembre arriva la mostra collettiva Mutating Bodies, Imploding Stars, a cura di Samuele Piazza, a partire dall’ecologia femminista e dalla teoria degli affetti queer, espande le possibili nozioni del concetto di corpo, accettando la vulnerabilità e il desiderio come fattori centrali della relazione con l’altro, un’esplorazione video ipnotica che affronta alcuni temi centrali del progetto come la riflessione sull’interdipendenza, l’abbandono, la morte e l’idea di decadimento, attraverso forme di coscienza non umane annidate all’interno di un sistema simbiotico;
a novembre, in concomitanza con Artissima e la Torino Art Week, due mostre personali dedicate a Sarah Sze e Sara Enrico, entrambe artiste impegnate in una riflessione sui limiti della scultura, con un vocabolario personale in grado di creare forme, spesso instabili, che invitano il pubblico a riconsiderare il modo in cui percepiamo la realtà; il lavoro di Sze sembra rimodellare l’incessante flusso di informazioni della vita contemporanea attraverso complesse costellazioni di oggetti e una proliferazione di immagini, rielaborando narrazioni visive che immagazziniamo quotidianamente, dalle riviste, dalla televisione, dagli smartphone, dal cyberspazio e dalla realtà materiale; Le opere della Enrico, realizzate tramite una sofisticata manipolazione di materiali, dal tessuto al cemento fino alla gommapiuma, vengono allestite in un’ideale processione lungo il percorso espositivo, invitando a riconsiderare le canoniche categorie percettive e immergendo i visitatori in un’esperienza sensoriale, visiva ma quasi tattile.