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Samakaalik al PAV, simultaneità indiana

Navjot Altaf, artista indiana radicale, racconta un nuovo capitolo nell'indagine del rapporto tra pratiche creative e pensiero ecologista nel continente asiatico


La mostra 'Samakaalik – Democrazia della Terra e femminismo', curata da Marco Scotini e ospitata al PAV – Parco Arte Vivente, presenta al pubblico l'intersecarsi simultaneo ('samakaalik', in hindi) delle lotte per la tutela ambientale con il movimento femminista. In una forma ibrida di ecofemminismo o 'feminist environmentalism', i lavori di Altaf indagano lo sfruttamento minerario e dell'agricoltura intensiva, l'industria pesante, la consunzione delle foreste; il tutto riflettendo sulla sovranità culturale delle popolazioni indigene. Samakaalik si pone il complesso obiettivo di ricostruire il percorso dell'artista sin dalla militanza nel collettivo marxista Proyom: l'esposizione si apre proprio con alcuni manifesti dell'epoca, nei quali troviamo i presupposti di quanto verrà sviluppato nelle decadi successive. Tra installazioni video, sculture e molto altro, Navjot conduce una costante decostruzione di quelle convinzioni identitarie – l'essere donna, l'essere lavoratore, l'essere contadino – fondate su un sistema di divisioni sociali, strutturalmente complici del patriarcato e del capitalismo. Tutti i venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 12 alle 19