Alzi la mano chi oggi non segue più o meno consapevolmente almeno uno dei dogmi della religione Chattolica. C'è l'oramai irrinunciabile Web, venerato come un nuovo Dio, il telefono – che si fa persona nella figura del sacerdote Don iPhone – diventato prolungamento del corpo e appendice dell'anima, il Santo Steve Jobs protettore degli internauti, la Likeomane e il Papa Amazon Prime, padre dei fedeli Webeti. Sono queste alcune delle sfaccettature della rivoluzione digitale analizzate nello spettacolo Nel nome del Dio Web, portato in scena dalla Fondazione TRG Onlus in diretta streaming da Casa del Teatro Ragazzi e Giovani. Sul palco, l'attore urbinate Matthias Martelli.
Nel finale gli eretici della Setta dei Disconnessi metteranno a dura prova la fede nel Dio Web: cosa si perde chiudendo la vita all'interno del mondo virtuale?
Pur non volendo negare gli aspetti vantaggiosi delle nuove tecnologie, evidenti, la performance accende i riflettori sulle conseguenze negative del trionfo di quella che viene indicata come una 'nuova Divinità contemporanea', il Web. Il problema dell'abuso delle nuove tecnologie è un tema di estrema attualità e, ai giorni nostri, il genere umano pare in preda a una vera e propria dipendenza dalla connessione Internet, tanto più evidente nei giovani. Come una droga la Rete è diventata sempre più parte integrante della quotidianità, impone continue notifiche che interrompono attività e pensieri, può dare vita a una sorta di comunità illusoria virtuale e non reale in cui si può far finta di essere ciò che si vuole e il narcisismo fa da padrone. Il rischio estremo? Diventare vittime, per usare le parole del sociologo Zigmunt Baumann, di una sorta di 'autismo elettronico'.
Costo del biglietto: 4 euro, acquistabile sul sito.