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di Marco Berry

Da bambino sognavo di fare l’astronauta

Torino, inverno 2018

Mi hanno convinto tutti che sembrava un bel sogno, ma era irrealizzabile, impossibile, sarebbe rimasto solo un bel sogno. Mi sono lasciato convincere e, infatti, è rimasto solo un ricordo, uno dei tanti obiettivi che gli altri ci convincono che non si possono raggiungere. Quante volte ci arrendiamo al primo no? Quante volte ci lasciamo convincere che quello che stiamo pensando o provando a realizzare non è possibile? Tutte le volte che la parola impossibile viene pronunciata, rischia di smontare, fermare o far evaporare il progetto o il sogno di qualcuno che, forse, avrebbe solo avuto bisogno di una spinta emotiva per riuscire ad arrivarci.

Voglio gridarlo a tutti i ragazzi: non fermatevi, non lasciatevi convincere che quello per cui state lottando non è possibile. Rimboccatevi le maniche, concentratevi, preparatevi, continuate a crederci. Cadrete molte volte, ma vi assicuro che, una volta rialzati, sarete più forti e motivati

Abbiamo il dovere di convincere i nostri ragazzi a non smettere mai di sognare. I sogni hanno la capacità di spingerci oltre i limiti, la forza di farci alzare l’asticella e superare le difficoltà. La parola impossibile non esiste, per le cose impossibili ci vuole solo un po’ più di tempo. Voglio gridarlo a tutti i ragazzi: non fermatevi, non lasciatevi convincere che quello per cui state lottando non è possibile. Rimboccatevi le maniche, concentratevi, preparatevi, continuate a crederci. Cadrete molte volte, ma vi assicuro che, una volta rialzati, sarete più forti e motivati. Se credete che sia impossibile, non otterrete mai nulla: impegnatevi senza paura, ma dirigetevi sempre verso ciò che volete. «Mira alla Luna, mal che vada avrai camminato fra le stelle».

A Walt Disney dissero che non aveva buone idee e che mancava di  immaginazione. Marilyn Monroe fu scartata perché ritenuta poco bella. La maestra di Albert Einstein lo etichettò come ‘lento’ e ‘mentalmente handicappato’. Oprah Winfrey fu licenziata da una TV. A Elvis Presley dissero: «Non sfonderai mai, dovresti tornare a fare l’autista di camion». Tutti loro hanno continuato a lottare. Grazie! Io oggi ho deciso una pazzia. Ho superato i 50 anni, ma voglio riprendermi il mio sogno. Ho iniziato a prepararmi, il dottor Matteo Pincella mi ha messo a dieta, ho perso più di cinque chili e devo scendere di altri cinque. Stefano Gemello, in Palestre Torino, mi sta preparando fisicamente, il professor Giuseppe Vercelli mi sta seguendo con il modello SFERA come mental coach. Ho intenzione, appena sarò pronto, di cercare di superare tutti i test, tutte le prove, per diventare il primo civile a raggiungere lo spazio. Non so dove arriverò, non ho idea di cosa dovrò affrontare, ma voglio lottare, prepararmi e affrontare tutti gli errori e gli incidenti di percorso, con un solo pensiero: yes, it’s possible!