La velocità raramente è la soluzione ideale, mentre occorre sapere che il ‘carico immediato’ – oggi pubblicizzatissimo – è una delle procedure più remunerative che esistano in campo odontoiatrico. Pensare che basti un solo intervento implantare per non preoccuparsi più dei propri denti è pura illusione
Torino, inverno 2018
‘Nuovi denti in un giorno solo’, ‘Implantologia fissa immediata’, queste pubblicità oramai si vedono ovunque, su quotidiani, manifesti, riviste e persino sui tram. Cosa c’è però di vero in messaggi che promettono la risoluzione immediata dei problemi di salute della bocca? Innanzitutto, bisogna fare un passo indietro per comprendere il problema. L’implantologia moderna, il cui funzionamento è dimostrato nel tempo, è nata negli anni Ottanta grazie all’introduzione del titanio come materiale per gli impianti, a un miglioramento delle condizioni di sterilità durante l’intervento chirurgico, e all’attesa di qualche mese prima di applicare i denti, per consentire all’osso di integrarsi bene attorno alle viti implantari. Ovviamente, attendere i nuovi denti usando, nel frattempo, apparecchi rimovibili non era, e non è, una cosa piacevole. Pertanto la ricerca scientifica degli ultimi anni si è indirizzata verso nuove tecniche e protocolli, che abbrevino o annullino i tempi di attecchimento.
Detto questo, bisogna rendersi conto che inserire la protesi dentaria fissa lo stesso giorno, o quello successivo, dell’intervento chirurgico di inserimento degli impianti, il cosiddetto carico immediato, rappresenta comunque una modifica del protocollo originario che ha garantito il successo a lungo tempo dell’implantologia. In casi selezionati l’accelerazione dei tempi di guarigione non dà problemi, ma se questa procedura viene abusata ci possono essere conseguenze importanti come infezioni, perdita degli impianti e della protesi, problemi a parlare e difetti estetici. Il carico immediato è una tecnica prevalentemente riferita a un’arcata dentaria completa e spesso viene proposto contestualmente all’estrazione di tutti i denti rimasti.
Ovviamente, ogni paziente rappresenta un caso a sé stante, e spesso la rimozione dei denti compromessi è assolutamente indicata, ma prima di farsi sdentare completamente e avere i propri denti sostituiti da quattro viti e una protesi in plastica è bene andarci cauti e chiedere eventualmente altri pareri, magari concentrandosi non tanto sul costo in denaro bensì su quello biologico e psicologico della perdita dei denti. Inoltre, è bene sapere che il carico immediato è una delle procedure più remunerative che esistano in campo odontoiatrico
. Il che spiega la pubblicità martellante di tale intervento e la tentazione, ai limiti dell’etica professionale, di proporlo come rimedio universale. Infine, pensare che basti un intervento impiantare per non preoccuparsi mai più, come per magia, dei propri denti è pura illusione. La bocca, infatti, è un ambiente ostile, pieno di batteri, e gli impianti, come i denti naturali, si possono infettare e pertanto devono essere puliti e controllati regolarmente dall’igienista dentale. Le protesi, poi, come ogni congegno meccanico sottoposto a sforzo, in questo caso masticazione e digrignamento, richiedono una manutenzione costante e possibili riparazioni. Ovviamente una protesi scadente e a poco prezzo avrà una durata decisamente inferiore rispetto a una fatta bene. Per concludere, basta il buon senso per comprendere che un impianto, per quanto ben fatto, non avrà mai caratteristiche superiori al dente che il buon Dio, Madre Natura o l’evoluzione, a seconda delle credenze individuali, ha prodotto nel corso dei millenni. In linea generale, è sempre meglio cercare di salvare i propri denti, anche se prenderne cura richiede fatica, applicazione e terapie prolungate. Gli impianti sono senza dubbio un’ottima alternativa, ma non saranno mai migliori dell’originale.
Mario Bresciano
Presidente dell’International College of Prosthodontists, la società scientifica mondiale degli Specialisti in Protesi Dentaria, per il biennio 2016-17. Specializzato in Protesi Dentaria presso la University of Southern California, Los Angeles, nel 1993. Primo Italiano diplomato all’American Board of Prosthodontics (2002) e Recognized Specialist in Protesi Dentaria dall’European Prosthodontic Association (2013). Socio attivo dell’American Academy of Fixed Prosthodontics e dell’Academy of Osseointegration.