L'intervento artistico alla Cappella del Barolo di La Morra, il tocco di colore al Monastero di San Maurizio a Santo Stefano Belbo, la rivitalizzazione della Beata Maria Vergine del Carmine di Coazzolo e non solo. Questo è David Tremlett.
Alla Noire Gallery di Torino, il creativo inglese – a cui nel 2015 è stata conferita la cittadinanza onoraria di La Morra – ha inaugurato la sua seconda mostra personale. Un nucleo di 73 opere in cui il colore è l'assoluto protagonista: forme geometriche irregolari, determinate da linee perfette, contengono parti dipinte di rosso, verde, arancione e grigio. Dai lavori esposti si coglie la “filosofia del viaggiare leggeri” dell'artista, che per le sue opere sceglie i pastelli colorati, simbolo di un modus vivendi da versatile cittadino del mondo. Tremlett non ha bisogno né di acqua né di solventi per diluire i suoi colori, non usa spatola o pennello, realizza i suoi wall drawing massaggiando la carta e le pareti con le dita delle mani, secondo un metodo molto simile a quello che uno scultore userebbe per modellare l'argilla o il gesso. «Tutto è accuratamente pensato e organizzato in studio – ha dichiarato Tremlett – Non sperimento molto sulla carta, sperimento nella mia mente. Penso all'equilibrio fino a quando non ho chiara l'idea di quello che voglio. Quando lascio lo studio, tutto deve essere finito».
Cultura
David Tremlett alla Noire Gallery
La vivacità dell'arte contemporanea di David Tremlett fa tappa ancora una volta in Piemonte, in mostra alla Noire Gallery.