Doppio concerto per il debutto di Daniel Harding sul podio dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. All’appuntamento previsto per giovedì 17 dicembre all’Auditorium Rai 'Arturo Toscanini' di Torino si aggiunge un’altra serata con il direttore d’orchestra inglese: quella di domenica 13 dicembre.
I programmi sono interamente dedicati a Ludwig van Beethoven nel 250esimo anniversario della nascita, che cade il giorno precedente il secondo appuntamento, che sarà trasmesso anche su Rai5 il prossimo 28 gennaio. «Abbiamo deciso di approfittare della disponibilità e dell’entusiasmo di Daniel Harding – dice il Direttore artistico dell’Orchestra Rai Ernesto Schiavi – per aggiungere un secondo appuntamento a quello già programmato. Il suo debutto con la nostra orchestra diventa quindi doppio, e tutto nel segno di Beethoven»
Il programma
Domenica 13 dicembre
la serata si apre con Coriolano, l’Ouverture in do minore op. 62 scritta da Beethoven all’inizio del 1807 come intermezzo per l’omonima tragedia del poeta austriaco Heinrich Joseph Collin, dedicata al condottiero romano Gneo Marcio Coriolano. A seguire la Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 detta 'Eroica', concepita durante oltre un biennio ed eseguita in forma pubblica al Theater an der Wien nel 1805. L’opera segna la prima folgorante affermazione della personalità del compositore, il trionfo del suo impulso a vivere con la musica il nuovo tempo e i sentimenti universalmente umani nella realtà del singolo. Indelebile la dedica a Napoleone Bonaparte, poi cassata in un accesso di rabbia e disinganno quando nel 1804 il Primo Console, eroe della Francia rivoluzionaria, si proclamò Imperatore.
Giovedì 17 dicembre
invece, al posto della prevista Sinfonia n. 3 in re maggiore di Schubert, proprio per omaggiare Beethoven nel modo più completo possibile, Harding propone la Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93 e la Sinfonia n. 5 in do minore op. 67. L’Ottava fu chiamata dal compositore «piccola Sinfonia», per la sua brevità e leggerezza. Fu composta con una rapidità insolita durante il 1811 e completata nell’estate dell’anno seguente a Teplitz, Karlsbad e Linz. Pausa di illuminata serenità in cui si placano le molte tempeste che agitavano lo spirito beethoveniano, l’opera segna un ritorno inatteso alla forma classica, più vicina ai modelli di Haydn e Mozart. Chiude la serata la celebre Quinta, che invece fu scritta fra il 1804 e il 1808. Nella sua aperta professione di eroismo, che raggiunge l’apice nella possente cellula ritmica iniziale definita «il destino che bussa alla porta», il brano lascia intravedere le vette in cui l’autore si avventurerà negli anni successivi.
I due concerti, senza la presenza di pubblico in sala, sono trasmessi in diretta in streaming su Rai Cultura e in diretta su Radio3.