Si inaugura a Palazzo Saluzzo Paesana, la mostra Biagio Vellano. Opere dal 1950 al 2007, che desidera mostrare la vita e il lavoro di un artista di spicco, che ha saputo differenziarsi nel panorama artistico della seconda metà del Novecento.
Esposte settanta opere suddivise tra materici, il corpus più rilevante dell'esposizione, e pastelli, di produzione più recente.
Biagio Vellano ha sempre voluto preservare la sua libertà e la sua purezza, tratti distintivi della sua espressione artistica e ha deciso di non vendere le sue opere, non mettendosi sul mercato.
«La sua è una poliedrica produzione, diverse espressioni di una costante ricerca di armonia tra materia, forma e colore».
In mostra saranno presenti i materiali, perfettamente conservati, che Vellano utilizzava e parti del suo studio, compreso il manichino ricevuto dal suo collega Casorati.
Una produzione estesa e articolata quella di Vellano, che si dedica a presepi, fotografie, disegni, acquerelli, pastelli, acrilici, tempere e materici-scultura.
Una carriera iniziata da giovanissimo con disegni, tempere e acrilici per dedicarsi poi, verso la fine degli anni ’80, a opere materiche, piccoli quadri all’inizio e poi di dimensioni sempre maggiori.
«Vellano cercava di ricostruire il mondo naturale che ammirava, la perfezione della natura dove amava perdersi; il risultato sono opere uniche, microcosmi perfetti, materia viva e alchimia. Riflettono l’anima dell’autore».
Una mostra molto emozionale che ripercorre la vita e le opere di un grande artista.