Una raccolta di scatti fotografici per dare voce alle vite, alle storie, alle quotidianità stravolte dal Coronavirus. 'Andrà tutto bene. Venaria 2020 – un lungo viaggio nel cambiamento' è la mostra firmata da Lorenzo Carrus e curata dall'associazione turistica Pro Loco Altessano-Venaria con il patrocinio della Città di Venaria Reale, nata per accendere i riflettori sugli effetti visibili e invisibili dell'emergenza sanitaria.
«'Andrà tutto bene' è un progetto itinerante che da Venaria porterà l'esposizione, adattata nel contenuto, in diverse parti del Piemonte» racconta Carrus, che da fotografo si fa narratore visivo di vicende silenziose, avvenute durante il periodo del lockdown. «In 34 immagini ho raccolto le testimonianze di persone comuni, dei negozianti, del sacerdote della Chiesa parrocchiale della Natività di Maria Vergine di Venaria e non solo documentando i cambiamenti, gli stati d'animo vissuti durante il periodo dell'isolamento. Per ricordare chi eravamo, chi siamo, chi potremo essere».
L'allestimento mixa l'antico e il moderno, le pinzette in legno e le grucce il ferro, in un rimando estetico alla fotografia 'di una volta', in cui gli scatti rimanevano appesi prendendo il loro tempo per svilupparsi.
57 anni, nato a Torino, Lorenzo Carrus trascorre la sua infanzia a stretto contatto con i pittori e gli artisti di vario genere frequentati dalla sua famiglia, coltivando un gusto per l'arte che sfocia nella scelta di frequentare il Liceo Artistico di Torino. All'età di 16 anni viene assunto come ragazzo di bottega presso lo studio fotografico 'Luigi Bertazzini', allievo del fotoreporter d'antan Silvio Ottolenghi (1886-1953) e da allora non abbandona l'arte del clic. Fondatore di una società di attività culturali, sportive e ludiche per diversamente abili, collabora ora con diversi Musei ed enti della città.