Interessato a indagare temi come quelli dell’identità, del desiderio e dell’ossessione in relazione alle tecnologie digitali e a processi di appropriazione, manipolazione e accostamento di immagini e materiali d’archivio, James Richards presenta una nuova installazione concepita appositamente per le sale storiche del Castello di Rivoli.
Alms for the Birds (Elemosina per uccelli, 2020) è un’installazione in due parti, una sonora e una visiva, che indaga la villa che ospita la Collezione Cerruti come un luogo fantastico, di ricerca della perfezione. Una ‘casa-sogno’, ma anche un rifugio simile a un luogo per l’oltre-vita. L’opera tenterà di re-immaginare la casa a partire dal Castello di Rivoli, mettendo in risonanza la camera nella torre di Villa Cerruti, o stanza padronale, e l’architettura e la storia delle sale dell’Appartamento del re Vittorio Amedeo II, al primo piano del Castello, coinvolte dall’intervento dell’artista. In particolare la Sala dei putti dormienti, anche nota come Camera del letto del re, dove si dice Vittorio Amedeo II (1666 – 1732) fu tenuto prigioniero dal figlio Carlo Emanuele III (1701 – 1773) quando, dopo avere abdicato in suo favore, il vecchio re cambiò idea e tentò di riprendere la corona.
Le due parti di cui si compone quest’installazione, quella sonora e quella visiva, si sovrappongono l’una all’altra senza essere sincronizzate. La Camera del letto del re è invasa dal suono – una composizione musicale sviluppata unendo tracce sonore tratte da film storici –, che dona all’opera “un qualcosa di elegiaco”, afferma l’artista James Richards. La stessa camera sarà oggetto della parte visiva dell’installazione, re-immaginata dall’interno, la sua architettura espansa e poi contratta in una visione allucinatoria. Attraverso questa sequenza visiva, l’artista coinvolge così in un lavoro di rielaborazione fantastica sia le sale storiche del Museo sia l’architettura di Villa Cerruti e le opere d’arte che la abitano, dando vita a un’esperienza sensoriale ed emotiva che unisce attraverso associazioni inaspettate i due edifici, le loro collezioni e le loro storie.
«Alms for the Birds narra di un luogo fantastico – racconta il curatore Marianna Vecellio – il titolo dell’opera si ispira alla pratica funeraria orientale che prevede che i corpi dei defunti vengano lasciati decomporre naturalmente e a disposizione degli uccelli, come elemosina. Alms for the Birdsallude all’inutilità del corpo a cui si contrappone un’atmosfera gotica e romantica accentuata da immagini di corvi e forme spettrali che scorrono su monitor conferendo all’opera i connotati di un montaggio di resti, eco di un incantesimo del passato».