Alla Galleria Pirra è esposto il nuovo progetto fotografico, Disantropica 6°01'26.0"S 145°59'38.1"E, dell'artista torinese Gabriele Zago che indaga e documenta le popolazioni indigene a rischio estinzione. Una mostra che cerca di attivare un campanello d'allarme verso le tribù della Papua Nuova Guinea che subiscono le conseguenze della globalizzazione che ha portato allo sfruttamento intensivo delle terre legato alla produzione dell’olio di palma, sostituendo la foresta primaria con un ambiente artificiale.
I progetti di Gabriele Zago nascono come reportage fotografici con un marcato taglio antropologico. Il fotografo studia nei minimi dettagli il luogo da visitare, indagandone le popolazioni locali, la storia e pianificando i propri spostamenti. Per realizzare i suoi scatti Zago si ispira a una tecnica della fotografia che riproduce l'esatta realtà, ma non senza produrre documenti oggettivi dal momento che appartiene a una cultura differente da quella documentata: si avvicina con rispetto e umiltà ai suoi soggetti ritraendoli nel loro ambiente naturale, senza creare pose innaturali in funzione del suo progetto. L’elaborazione dell’immagine in chiave artistica avviene dopo.
Curata da Afrodite Oikonomidou, la mostra raccoglie immagini estremamente vivaci che risultano invase da una texture dai colori innaturali, soffocate da questo contesto sintetico che si sta creando tanto che, in alcuni casi, il corpo sembra quasi dissolversi nella sintesi dei colori, delineati e dirompenti.
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