Al Teatro Gobetti di Torino va in scena il monologo, ispirato al breve testo di Friedrich Dürrenmatt La morte di Socrate. Scritto e interpretato per la prima volta da Franca Valeri nel 2003, dà vita al personaggio di Santippe, la vedova di Socrate.
La vedova Socrate è ambientato nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità.
Lella Costa segue le orme di Franca Valeri e interpreta la donna come una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti.
Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, concentrandosi molto su Platone che diventa il principale bersaglio polemico.
È soprattutto alle donne che parla, dicendo che il fatto di essere vedova e quindi di non vivere più con un uomo al suo fianco non le toglie il diritto di giudicare il comportamento dei mariti e degli uomini in generale, ma si concentra soprattutto su quelle donne che ingannano l’altro sesso.
Un'opera che sottolinea quanto sia importante accettare tutte le sfaccettature del proprio uomo senza indagare sulla sua natura.
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