Home > People > Interviste > Hans Zimmer una vita per il cinema
IL COMPOSITORE TEDESCO, IN CONCERTO A TORINO IL 1º MAGGIO, CELEBRA UNA CARRIERA COSTELLATA DI COLONNE SONORE DIVENTATE PIÙ CHE CELEBRI, COME QUELLA DE IL GLADIATORE O QUELLE PER PIRATI DEI CARAIBI, E RICCA DI PREMI; ULTIMO DEI QUALI L’OSCAR NEL 2022 PER LA COLONNA SONORA DI DUNE
Ha composto le colonne sonore di più di 150 film. Ha vinto 2 Oscar, 4 Golden Globe, 4 Grammy, 1 Tony Award e una miriade di altri premi. Soprattutto, Hans Zimmer è il musicista più influente di Hollywood, uno dei pochi la cui fama in ambito cinematografico è talmente consolidata da averlo reso sinonimo stesso di musica per il cinema, onore riservato solo ad alcuni suoi colleghi come il compianto Ennio Morricone e John Williams. Da alcuni anni a capo del dipartimento musica dello studio di produzione cinematografica DreamWorks, il musicista di origini tedesche (è nato a Francoforte il 12 settembre 1957) vive stabilmente in USA e sarà impegnato, a partire da aprile, in una tournée europea che rappresenta la prosecuzione del tour che ha già ottenuto grande successo nel 2022. Quella di quest’anno si snoda attraverso 15 paesi e farà tappa, il prossimo 1° maggio, al PalaAlpitour di Torino per una delle due date italiane, entrambe da tempo sold-out (l’altra sarà a Bologna il 3 maggio).
Durante lo spettacolo, che vedrà il maestro sul palco accompagnato dalla sua band e dalla Odessa Orchestra & Friends, il pubblico potrà ascoltare i nuovi arrangiamenti delle composizioni più celebri di Zimmer, che includono musiche realizzate per film celebri come Il Gladiatore, Pirati dei Caraibi, Il Cavaliere Oscuro, Interstellar, Il re leone, L’ultimo Samurai e Dune, per il quale Zimmer ha ricevuto il suo secondo Academy Award durante la precedente tappa del tour ad Amsterdam. Si tratta di uno spettacolo musicale ma con una forte componente visiva, anche grazie al lavoro del light designer John Featherstone che, in circa 600 giorni di lavoro, ha realizzato un sistema di luci che conduce lo spettatore in un viaggio visuale che si snoda di pari passo con quello musicale.
Hans Zimmer è il musicista più influente di Hollywood, uno dei pochi la cui fama in ambito cinematografico è talmente consolidata da averlo reso sinonimo stesso di musica per il cinemaA proposito dello spettacolo, Hans Zimmer ha raccontato qualche retroscena nel corso di un’intervista concessa a dicembre 2022 in occasione della tappa del tour a Dubai: «Sarà uno spettacolo diverso dal solito. Ci avevano consigliato di evitare brani troppo lunghi, come “Pirati dei Caraibi” e “Il Cavaliere Oscuro”, perché la soglia di attenzione delle persone si è molto ridotta. Tuttavia quando mi danno un consiglio di solito faccio il contrario, quindi ci saranno: inoltre ho la fortuna di poter suonare con quello che è probabilmente il miglior gruppo di musicisti che un artista abbia mai avuto, che comprende personalità come Lisa Gerrard dei Dead Can Dance (solista in alcuni brani de Il Gladiatore, ndr), Lebo M., voce originale de “Il Re Leone”, o il mio chitarrista preferito, Guthrie Govan. Tuttavia, un concerto come questo non è molto diverso da una chiacchierata tra amici o una cena. La differenza è che si svolge davanti a 15 o 20 mila persone, e che ci sono molte più storie da raccontare».
Sebbene l’attività musicale di Hans Zimmer sia oggi legata indissolubilmente al cinema, gli inizi della sua carriera miravano in tutt’altra direzione. Nato nel 1957 a Francoforte da una famiglia di origine ebraica (la madre, dotata di passaporto inglese, fuggì in Inghilterra per sfuggire alle persecuzioni razziali, come ha raccontato lui stesso in una recente intervista), ha una formazione quasi interamente da autodidatta: «In realtà ho preso lezioni di pianoforte per 2 settimane – ha raccontato – Avevo circa 6 anni e mia madre mi chiese se volevo un maestro di pianoforte. Accettai, perché credevo che potesse servire a insegnarmi come suonare la musica che avevo in testa. Non fu così: quel maestro mi insegnava a suonare le scale, ma io non ero interessato a suonare la musica di altri, volevo suonare la mia».
Trasferitosi da adolescente in Inghilterra, iniziò a suonare come turnista tastiere e sintetizzatori in diverse band, tra cui gli Ultravox. Nel 1985 collaborò anche con Claudio Baglioni per l’album La vita è adesso. Poco più tardi il noto compositore inglese Stanley Myers lo spinse a dedicarsi esclusivamente al cinema, ma il primo, grande successo fu in realtà una produzione per il piccolo schermo, la canzone tema per il game-show televisivo britannico Going for Gold, composta nel 1987 insieme a Sandy McLelland.
L’ingresso nel mondo del cinema avvenne nel 1988, nel più grande degli stili possibili. Scrisse infatti la colonna sonora del film Rain Man – L’uomo della pioggia per la regia di Barry Levinson, con un cast stellare composto da Dustin Hoffman, Tom Cruise e Valeria Golino. Il film vinse quattro Premi Oscar (su otto candidature), tra questi anche quello per la migliore colonna sonora per Hans Zimmer. Rain Man fu per lui una vera sliding door, che da lì in poi iniziò a inanellare una serie di successi, primo tra tutti Thelma & Louise del 1991, il quale inaugurò una lunga e proficua collaborazione con il regista Ridley Scott, giunta al suo punto più alto con Il Gladiatore, film del 2000 interpretato da Russel Crowe e Joaquin Phoenix, le cui iconiche musiche originali ottennero un Golden Globe e una candidatura all’Oscar: «Ridley Scott è un artista, un numero uno con il quale ci ispiriamo a vicenda – dice Zimmer – ha la capacità di reagire allo stimolo di altri artisti. Quando lavoriamo insieme mi lascia grande libertà. Il lavoro che abbiamo fatto è molto vario: la musica di “Thelma e Louise” è molto diversa da quella per “Black Hawk Down”, a sua volta differente da “Il Gladiatore”. Ogni volta proviamo qualcosa di nuovo e vediamo se funziona. Qualche volta non funziona, in effetti, ma fa parte del gioco».
Un altro momento chiave della carriera di Hans Zimmer è arrivato nel 2003 con La maledizione della Prima Luna, primo film della fortunata serie Pirati dei Caraibi. L’autore delle musiche originali avrebbe dovuto essere Alan Silvestri, ma in fase di montaggio il produttore del film, Jerry Bruckheimer, non soddisfatto del lavoro di Silvestri, contattò Hans Zimmer per sostituirlo. C’era poco tempo per lavorare sulle musiche e lui era già impegnato con L’ultimo Samurai ma, affiancato da Klaus Badelt, seppe produrre una partitura indimenticabile, soprattutto nel tema principale, He’s a Pirate, ancora oggi ben impresso nella memoria di milioni di appassionati in tutto il mondo.
Hans Zimmer ha lavorato in circa 150 pellicole diverse e in oltre 500 progetti complessivi che hanno prodotto incassi al botteghino per circa 28 miliardi di dollari, ma tra i lavori a lui più cari c’è la collaborazione con la BBC per la serie di documentari Planet Earth, narrata da Sir David Attenborough: «Lavorare con David Attenborough è la cosa più importante che sto facendo, perché è reale. Il lavoro che sta facendo David con il mio piccolo aiuto è ricordarci che dovremmo essere più innamorati di questo pianeta che tutti condividiamo».
Nonostante una lunga carriera costellata di successi, Hans Zimmer guarda costantemente al futuro: «In tutto quello che ho fatto c’è sempre qualcosa che mi piacerebbe modificare – ha dichiarato in un’intervista a Vanity Fair – però sto cercando la grande melodia che non ho ancora scritto: so che è da qualche parte là fuori e questa convinzione è ciò che mi spinge ad alzarmi dal letto ogni mattina».
(foto DITA VOLLMOND)