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di Michela Malerba

Presidente dell'Ordine degli Avvocati di Torino

Il ruolo dei Consigli dell’Ordine nella società moderna

Per essere attrattiva, la città deve continuamente investire: nelle infrastrutture che la tengono collegata al resto del mondo, nella mobilità al suo interno, nel verde che la fa respirare, nell’adeguamento continuo degli edifici alle innovazioni tecnologiche

Torino, SPECIALE giugno 2019

La nostra società ha subito e sta subendo una trasformazione integrale e le persone sembrano non credere più nel valore del ‘principio associativo’, dimenticando che sono stati proprio i ‘corpi intermedi’ a determinare lo sviluppo giuridico ed economico della nostra società; dal riconoscimento aristotelico della socialità dell’individuo fino al principio associativo della civitas medioevale, il divenire della società ha visto nelle associazioni un motore costante ed essenziale del suo sviluppo. La nostra stessa Costituzione riconosce la funzione dei corpi intermedi fin dalla formulazione dell’art. 2, tra i cui principi spicca il valore delle comunità quale ambito di garanzia per lo sviluppo della persona, perché lo ‘stare insieme’ accresce ciascuno di noi. Oggi, invece, si assiste a una crisi perché i corpi intermedi hanno perso la loro credibilità, ma contemporaneamente si formano nuove comunità virtuali che rischiano di dominare la realtà.

Questo stato di fatto ci induce a interrogarci sul perché ciò sia accaduto, forse perché i partiti, i sindacati, gli ordini e le associazioni, più che proporre progetti sulla base di una visione di sistema, si sono limitati a diventare (o così sono stati percepiti) luoghi in cui difendere i propri esclusivi interessi. Invece di cogliere tempestivamente la portata dei mutamenti radicali in corso, si sono illusi di poterne arginare l’impatto trincerandosi dietro steccati corporativi o schemi ideologici e autoreferenziali del passato, deludendo così i singoli che manifestano, con l’adesione a comunità virtuali, la necessità di questo confronto, che è stato e deve essere la forza della società. Tale incapacità di affrontare le questioni vere e urgenti ha comportato una frammentazione che ha contaminato tutta la società, a cominciare dalla famiglia, esasperando il senso di fragilità di ognuno di noi e alimentando una visione individualista ed egoista. La realtà quotidiana considera sempre più l’uomo come ingranaggio di un mondo produttivo in cui il singolo viene valutato principalmente per la sua capacità di contribuire al profitto, ritenendo che le grandi sfide della globalizzazione possano essere affrontate come monadi isolate.

Tale modello ha dimostrato nel tempo tutte le sue criticità; oggi bisogna ripensare e riscoprire un modo di essere in relazione con gli altri, nella convinzione che solo così possiamo costruire una società migliore in cui ciascun individuo possa esprimersi. Ho ritenuto importanti queste premesse perché in quest’ultimo intervento come presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino voglio sottolineare la necessità che l’io individuale si apra alla relazione con i suoi simili, e ciò ancor più quando si svolge una professione che rivendica costantemente un ruolo sociale, come quella dell’avvocato. L’ordine forense, e così tutti gli ordini, rappresenta istituzionalmente professionisti che condividono principi e valori, per svolgere al meglio, ciascuno individualmente, ma con una visione condivisa, il ruolo che la società ha loro attribuito, ciò a difesa del nostro vivere insieme. Solo con una visione senza meri intenti corporativi si potrà svolgere al meglio quel ruolo sociale che la legge ci riconosce in difesa dei diritti di tutti. La sfida a cui non possono sottrarsi gli ordini, le istituzioni, tutti gli enti intermedi è svolgere un approfondito controllo sugli iscritti e, contemporaneamente, esplicare un ruolo di garanzia nei confronti dei privati che si rivolgono ai professionisti, riacquistando così quella fiducia che nel tempo è andata perduta.

Michela Malerba

Nata a San Maurizio Canavese nel 1962, è avvocato iscritto al Foro di Torino dal 1991. Dopo aver svolto la pratica nello studio dell’avvocato Francesco Bosco, dove è rimasta fino al 1997, ha proseguito l’attività professionale in uno studio proprio. Nel dicembre 2000 ha costituito lo studio legale Capelletto Malerba, che si è sciolto nel maggio 2016; successivamente, insieme all’avvocato Gian Piero Chieppa, ha fondato lo studio Chieppa Malerba. Iscritta all’Albo dei Cassazionisti dal 27 gennaio 2012, dal 2017 al 2019 è stata presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino.