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Le città e l'innovazione

di Valerio Saffirio

Le Città Intelligenti *

Torino, Estate 2023

Se chiediamo a ChatGPT, il motore di intelligenza artificiale per testi più usato al mondo, che cos’è l’intelligenza artificiale vi risponderà così: «L’intelligenza artificiale (IA) si concentra sulla creazione di sistemi in grado di replicare o simulare alcune delle capacità cognitive umane, come il ragionamento, l’apprendimento, la percezione, la comprensione del linguaggio e la risoluzione dei problemi». Esistono due grandi aree di sviluppo dell’IA: quella dove i sistemi di IA imparano da dati esistenti, allenandosi per cercare nuovi modelli, fare previsioni e prendere decisioni, e quella che si ispira alla struttura e al funzionamento dei neuroni nel cervello umano. Tralasciando il tema del perché l’umanità senta il bisogno di replicare le capacità del proprio cervello, anziché imparare a utilizzare meglio quello che la natura gli ha già dato in dotazione, mi concentro in questo articolo su come l’IA potrebbe migliorare la nostra vita di cittadini.

Finisco l’articolo seduto al bar sotto casa e mi appresto a chiedere a Giovanni il mio solito caffè doppio

Una città più vivibile: analizzando in tempo reale i dati del traffico può suggerire percorsi alternativi, gestire i semafori e prevedere i tempi di percorso, segnalandoli agli utenti prima di uscire di casa. Oggi ti consiglio l’auto oppure il bus che passa tra 10’, oppure ti segnalo che il tuo vicino è disponibile a darti un passaggio perché va nella stessa direzione. Una città più sicura: monitorando le telecamere di sicurezza e i sensori stradali può identificare comportamenti sospetti o situazioni di emergenza, consentendo una risposta rapida da parte delle forze dell’ordine o dei servizi di emergenza. Può rilevare comportamenti pericolosi come eccesso di velocità o attraversamenti con il rosso o cambiamenti improvvisi di corsia, consentendo l’invio di avvisi agli autisti (ti ho beccato, per ora ti perdono, ma per cortesia non farlo più). Oppure può essere utilizzata per il monitoraggio delle infrastrutture come reti elettriche, reti idriche e ponti, identificando anomalie o segni di guasti imminenti, consentendo interventi di manutenzione preventiva e riducendo così il rischio di interruzioni o incidenti. Più Morandi cantanti e meno Morandi ponti. Una città più sostenibile: l’IA può essere impiegata per ottimizzare l’uso dell’energia, analizzando i dati relativi al consumo energetico e alle condizioni ambientali per regolare in modo efficiente l’illuminazione pubblica, i sistemi di riscaldamento e raffreddamento e altri dispositivi che richiedono energia. Una città su misura: l’IA può essere utilizzata per fornire servizi pubblici personalizzati come l’analisi dei dati demografici e dei comportamenti degli utenti, fornendo informazioni personalizzate sugli eventi culturali o sportivi o su altre attività di interesse per ciascun individuo. Solo qualche esempio a patto che le città posseggano una potente infrastruttura di dati e agiscano nel massimo rispetto delle implicazioni etiche. Finisco l’articolo seduto al bar sotto casa e mi appresto a chiedere a Giovanni il mio solito caffè doppio. Chiudo il computer, alzo gli occhi e lo vedo che me lo porge al volo, con il suo sorriso aperto e coinvolgente seguito dalla solita battuta sorprendente e ironica. Altro che analisi predittiva e geolocalizzazione in tempo reale! Giovanni, hai voglia di gestire tu l’IA nel mondo? * Questo articolo è stato scritto senza l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Mi scuso anticipatamente