Torino in evoluzione, Torino che punta al cambiamento, Torino sempre laboratorio di nuove tendenze. Anche in ambito di riqualificazione urbana. Per questo motivo cerchiamo di raccogliere i pareri più qualificati, le opinioni più professionalizzate, per cercare di capire quale percorso sta compiendo la nostra città; quale direzione sta prendendo rispetto ai modelli di rigenerazione urbana che ormai paiono tracciati per le più attente città europee. Amministratrice del Gruppo Primula Costruzioni, Marta è con il fratello Lorenzo alla testa di una delle imprese più attive in città, quella storica fondata dal padre Umberto. Ha seguito con grande attenzione i processi di trasformazione dell’ultimo decennio a livello urbano, e ha messo a fuoco una missione chiara: lavorare per la miglior riqualificazione dei palazzi storici del centro città.
Siamo in una fase di grande evoluzione, nel modo di intendere le città, di viverle e costruirle, rendendole sempre più vivibili per noi ma soprattutto per le generazioni future. Che direzione sta prendendo Torino?
«Torino fa parte di quelle città da un milione di abitanti che rappresentano probabilmente l’opportunità migliore di sviluppo e di qualità della vita; non vive le crisi di gigantismo delle megalopoli, con tutti i problemi connessi, e non patisce le controindicazioni tipiche delle piccole città spesso meno attrattive sotto molti punti di vista. Ma deve puntare il più possibile sulla qualità».
In che senso?
«In realtà in tutti i sensi, non ho ovviamente la presunzione di affrontare tutti i temi, ma su quello dello sviluppo immobiliare l’attenzione va rivolta al modo di costruire e ricostruire, privilegiando l’attenzione al nostro suolo, a come lo utilizziamo pensando sempre più a un modo virtuoso di progettare e ristrutturare, e sempre meno al puro sfruttamento. Lo dice e lo ridice Renzo Piano da anni, e credo la sua esperienza internazionale in questo senso debba rappresentare qualcosa da tenere in grande considerazione. Questa è ormai una linea di tendenza a mio giudizio irrinunciabile che ci porta verso un percorso di modernità che sarà garanzia anche di sicurezza per le generazioni future».
Oggi a Torino, soprattutto in centro, la gente vuole venire ad abitare e noi lo sappiamo bene, perché viviamo la realtà da ogni punto di vista; anche chi da fuori arriva per lavorare comincia a pensare di venire a stare qui, perché lo standard che garantiamo è più alto che in altre città simili e ancora accessibile dal punto di vista dei costi
E dal suo punto di osservazione questo percorso come procede?
«Io ritengo bene, sono ottimista: chi si occupa oggi di costruzioni ha chiaro, come noi, che occorre lavorare in questa direzione; il centro città ovviamente recepisce prima queste indicazioni e le operazioni di recupero di questi ultimi anni lo dimostrano. I nostri interventi in via Accademia Albertina, quelli in via Lagrange, Casa Vélo di via XX Settembre sono in questo solco, ma in realtà tutti i costruttori che si sono occupati del centro città e ancora lo stanno facendo seguono assolutamente la stessa filosofia. E badi bene non si tratta solo di “lusso”, si tratta soprattutto di sostenibilità ambientale, riduzione dei consumi, realizzazione di isole ecologiche all’avanguardia, tutte attività di cui si beneficerà nel tempo».
Oggi Torino si presenta attrattiva, con tutti i visitatori che arrivano per i grandi eventi, anche se ogni tanto qualche minus viene fuori ed è un peccato.
«Sì Torino è sempre una sorpresa per chi la vede per la prima volta, ma bisogna lavorare su tutti i fronti, viabilità, pulizia, sicurezza, tutti temi che rendono una città vivibile e che le fanno scalare le posizioni rispetto alla qualità della vita percepita. Ma le dico anche che non si tratta solo di far felici i visitatori, bisogna tutelare anche gli abitanti: avere abitanti felici è fondamentale a mio giudizio per lo sviluppo di un’area metropolitana. Oggi a Torino, soprattutto in centro, la gente vuole venire ad abitare e noi lo sappiamo bene, perché viviamo la realtà da ogni punto di vista; anche chi da fuori arriva per lavorare comincia a pensare di venire a stare qui, perché lo standard che garantiamo è più alto che in altre città simili e ancora accessibile dal punto di vista dei costi».
Quindi, insomma, qualità per gli abitanti e qualità per i visitatori, occorre continuare su questa strada.
«Assolutamente sì, e le dico ancora: noi siamo talmente convinti che questo sia il futuro che abbiamo realizzato in via XX Settembre, al piano terra di Casa Vélo, proprio dietro le Gallerie d’Italia di piazza San Carlo, un piccolo gioiello di accoglienza alberghiera che è allineato con questi ragionamenti. Si chiama Agorà e si compone di 9 suite disponibili per brevi soggiorni pensate e realizzate per essere sintesi di fascino, tecnologia e sostenibilità».
E che augurio possiamo farci per la Torino del futuro?
«Guardi, mi viene da dire esattamente come per la nostra Agorà: vorremmo una Torino bella, tecnologica e sostenibile».
(foto MARCO CARULLI)