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Riccardo D'Elicio

Torino è una città perfetta per i giovani

di Lucia Modici

Primavera 2024

“IL SIGNORE DELLO SPORT TORINESE”: È STATO DEFINITO COSÌ RICCARDO D'ELICIO, DAL 1999 PRESIDENTE DEL CUS TORINO, MA CON UNA VITA NELLO SPORT A 360°. CON LUI ALLA PRESIDENZA DEL CUS TORINO È NATO NEL CAPOLUOGO PIEMONTESE IL PROGETTO JUST THE WOMAN I AM, E NEL 2025 TORNERANNO IN CITTÀ LE UNIVERSIADI INVERNALI

Riccardo D'Elicio con Stefano Lo Russo

Il presidente Riccardo D’Elicio in compagnia del sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo

Quante volte nelle sue interviste l’abbiamo sentita parlare di una Torino sempre più città universitaria. È questa una delle identità vincenti del nostro capoluogo?

«I giovani scelgono Torino per il loro percorso di studi, attratti dall’eccellenza offerta dai nostri atenei, e trovano una città bella, vivibile, accogliente. Se la parte didattica è determinante e la proposta sportiva aggiunge un plus che molti studenti ritengono fondamentale, il poter vivere in un territorio che regala tanto anche dal punto di vista culturale, artistico e culinario non è da sottovalutare. Quando pensi a Torino pensi alla Mole Antonelliana, al Museo Egizio, al fiume Po, ma guardate anche ai suoi cortili nascosti, alle facciate Barocche, all’eleganza straordinaria. Senza parlare dell’intrattenimento e della vivacità delle proposte che si trovano in città in ogni stagione. Ecco, credo che Torino abbia a tutti gli effetti le caratteristiche di una città universitaria».

C’è qualcosa su cui far leva perché questa identità sia ancora più percepita e apprezzata?

«Sicuramente potremmo comunicarlo meglio. La città è piena di giovani (parliamo di 120mila studenti iscritti ai nostri atenei), si respira un’atmosfera internazionale, ma bisogna che ogni giorno sia un invito a vivere Torino nelle sue diverse anime. Ad esempio, si potrebbero sviluppare delle agevolazioni per il tempo libero, studiare dei prezzi speciali per i trasporti, Caselle e le ferrovie comprese, collegare meglio le zone vissute dai giovani e dal mondo universitario, aumentare il numero dei posti letto. Non bisogna dimenticare inoltre che non stiamo parlando di un turismo di lusso. I costi sono importanti: facciamo quindi attenzione che siano calmierati. Perché, ricordiamocelo sempre, stiamo parlando di un target che vive la città 260 giorni all’anno (e quindi con molte potenzialità) e che si porta dietro amici e parenti che a loro volta possono diventare testimoni delle nostre bellezze una volta tornati a casa».

La città è piena di giovani (parliamo di 120mila studenti iscritti ai nostri atenei), si respira un'atmosfera internazionale

Le Universiadi del 2025 saranno ulteriore occasione per promuovere e valorizzare la città?

«Le Universiadi sono nate a Torino ed è anche per questo motivo che Torino è conosciuta in tutto il mondo. Ma ogni appuntamento di valore contribuisce a sostenere l’identità della città, anche all’estero. Offriamo occasioni perché si parli di Torino, invitiamo a cliccare sui siti che raccontano del nostro capoluogo. Così tutti scopriranno quanto sia bello e ne saranno incuriositi. Anche perché l’evoluzione della città continua: l’intervento di riqualificazione previsto per i Murazzi restituirà a turisti e torinesi un angolo dal fascino impareggiabile. Mentre con la nascita del nuovo Polo Scientifico universitario di Grugliasco è prevista un’estensione della rete ferroviaria che connetterà tra loro le diverse aree. Già con la metro abitare a Cascine Vica significa essere a 10 minuti dal centro. Ora, con questo nuovo intervento, gli spostamenti saranno ulteriormente facilitati».

Riccardo D'Elicio - La Mole Antonelliana con il logo JTWIA 2024

La Mole Antonelliana con il logo JTWIA 2024

Parliamo di passione: è qualcosa che fa parte dell’essenza del CUS, e di Just The Woman I Am in particolare, da sempre.

«Eventi come JTWIA sono l’occasione per sensibilizzare il mondo universitario, e non solo, verso tematiche importanti: prevenzione, stili di vita, lotta alla violenza sulle donne. Ricordiamoci che ci stiamo rivolgendo ai futuri genitori e imprenditori che, una volta acquisiti questi principi, li trasmetteranno ai loro figli, ai loro collaboratori. Just The Woman I Am è in grado di unire più realtà sotto la sua bandiera, tutti uniti da un’unica passione. Lo dimostrano le 8mila persone che lo scorso 3 marzo si sono trovate alla partenza sotto una pioggia battente e le oltre 28.800 che hanno scelto di sostenere la ricerca universitaria sulla salute e sul cancro. Non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata un’emozione a sostenerli. E mi sono emozionato anche io».

La passione è ancora il fattore trainante per fare qualcosa di bello quindi…

«La nostra vita è passione: sportiva, professionale, emotiva. Vorrei che le università insegnassero anche questo valore, non solo a studiare. E spiegassero cosa significa vivere in una comunità. Sono i piccoli gesti che fanno grande una società: se in montagna incrociandosi ci si saluta, perché in un centro urbano questa abitudine sembra fuori luogo? O ancora, perché ci sorprendiamo se un’automobile si ferma alle strisce pedonali o se rispetta la pista ciclabile? Comportamenti che in altri Paesi sono scontati. Ritengo che lo sport possa rappresentare un anello in questo discorso: il mondo sportivo insegna ai suoi atleti regole di rispetto, altruismo, collaborazione, senza dimenticare che è la forza della passione che ti spinge ogni giorno a metterti alla prova, nonostante la stanchezza, le delusioni, i momenti di sconforto. Ma voglio aggiungere una riflessione: quando l’ambiente in cui vivi è bello e pulito anche le persone tenderanno ad adeguarsi, diventando più “belle” e mostrando il loro senso civico. A Torino potremmo lavorare un po’ di più su questo aspetto».

Alberto Rainoldi, Dario Gallina, Anita Tabacco e Riccardo D’Elicio

Alberto Rainoldi, Dario Gallina, Anita Tabacco e Riccardo D’Elicio

 

(foto CUS TORINO e MARCO CARULLI)