Torino, autunno 2018
Quando ero un bambino, mio nonno, mi diceva spesso: «Marcolino, tu sei un bambino molto fortunato, ricordati sempre che un pezzettino di quella fortuna devi restituirla!» A quell’età non capivo, ma oggi, che purtroppo sono cresciuto, so di essere molto fortunato: faccio un lavoro che mi piace, ho due bambine bellissime, Ludovica e Carlotta (anche se la più grande ha già 19 anni, per me resta sempre una bambina) e sto bene di salute. Sì, ora penso che un pezzo di questa fortuna io debba restituirla. In parte lo faccio con il lavoro che dedico alla Onlus che porta il mio nome, la Marco Berry Onlus Magic for Children, con un gruppo di amici e di collaboratori, lavoriamo e ci battiamo per riuscire a fare la differenza per alcuni bambini. La Onlus è nata nel 2011 e stiamo portando avanti due progetti: il primo è l’ospedale pediatrico MAS Childrendi Hargeisa, in Somaliland, che si avvale della collaborazione del professor Piero Abbruzzese (vicepresidente della Onlus), già primario del reparto di Cardiochirurgia infantile all’ospedale Regina Margherita di Torino.
L’anno scorso abbiamo dato il via al progetto italiano IronMind, in collaborazione con OSO (Ogni Sport Oltre) della Fondazione Vodafone Italia: dedicato ai minori con disabilità motorie, sensoriali o affetti da una malattia grave. Lo scopo è dire ai ragazzi: «Fai sport, non ti porre limiti, puoi scegliere lo sport che vuoi!»
In questi anni il MAS Children ha curato oltre 60.000 bambini gratuitamente e a febbraio abbiamo inaugurato il blocco operatorio. L’anno scorso è nato poi il progetto italiano IronMind, in collaborazione con OSO (Ogni Sport Oltre) della Fondazione Vodafone Italia: dedicato ai minori con disabilità motorie, sensoriali o affetti da una malattia grave. Lo scopo è dire ai ragazzi: «Fai sport, non ti porre limiti, puoi scegliere lo sport che vuoi!». IronMind vuole avvicinare i ragazzi alla pratica di uno o più sport e abbattere le barriere mentali, economiche e logistiche. Lo sport è una spinta eccezionale, la medicina in più. È uno strumento per la formazione della persona, sia dal punto di vista fisico, sia psicologico. Lo sport è un’attività che, quando l’hai fatta, a fine giornata, ti fa sentire carico di una ‘stanchezza bella’. Quest’anno c’è stata la II edizione, abbiamo invitato quasi 20 ragazzi, con le famiglie, e alla Sisport di Torino gli abbiamo fatto provare otto diverse discipline sportive: tiro con l’arco, tennis, tennis da tavolo, yoga, basket, boccia, scherma e poi alla Società Canottieri Armida il canottaggio. Bellissimo vedere i sorrisi e l’entusiasmo di quei piccoli amici.
Ora il nostro compito è motivare e spingere affinché continuino a praticare lo sport che li ha divertiti di più e, se ce ne fosse bisogno, aiutandoli economicamente per l’attività sportiva. Quando penso che per questi bambini noi possiamo fare la differenza, mi torna in mente di nuovo mio nonno che mi raccontava una storia: «Un giorno tutte le stelle marine del mondo furono spiaggiate da una mareggiata. Stavano tutte morendo su questa spiaggia infinita. Un bambino si avvicina, ne raccoglie una e la ributta in acqua. Fa un passo, ne raccoglie un’altra e lancia anche questa e così via con le altre. Un signore lo raggiunge incuriosito e sorridendo gli dice: “Ma cosa stai facendo? È inutile il tuo sforzo, sono tutte destinate a morire, non vedi?”. Il bambino alza gli occhi, lo guarda per un attimo, raccoglie un’altra stella marina e si rivolge all’adulto: “Non so cosa posso fare per le altre… ma, per questa, io faccio la differenza!” e la rigetta in acqua!». Ecco, con un piccolo gesto possiamo fare la differenza per un bambino. Non sappiamo per quanti, ma ci piace pensare, ci basta pensare, che anche solo per un ragazzino, IronMind possa fare la differenza. Grazie nonno!