SUL VERSANTE SUD - OCCIDENTALE DELL’ISOLA TROVIAMO UNO DEI SEGRETI MEGLIO CELATI DI GRAN CANARIA: IL MONUMENTO NATURALE DI LOS AZULEJOS
Gli spettacolari affioramenti verde giada, ocra e rossastri visibili a seguito del processo di erosione sono il risultato dell’interazione tra il fuoco e l’acqua durante la formazione dell’isola. Lepareti delle scogliere occidentali del massiccio di Inagua sono la tela. L’opera d’arte naturale che cattura lo sguardo di chi percorre la strada che da La Aldea de San Nicolás conduce a Mogán, porta la firma della lava e dell’acqua, dopo il loro incontro nel processo di formazione dell’isola milioni di anni fa. L’erosione ha sollevato lentamente il manto che ricopriva le pennellate colorate di diverse decine di metri di larghezza, frutto di processi idrotermali che segnano il passo lungo l’assolata strada che la percorre. Una strada che è anche un museo di geologia e si dirama verso alcuni dei luoghi più remoti dell’isola, da Tasartico e Tasarte a Veneguera.
Grazie all’erosione, gli affioramenti, opportunamente chiamati Los Azulejos (letteralmente “le piastrelle”) dalla popolazione locale, brillano come le squame di un animale mitologicoGrandi rocce solitarie, testimoni di altri tempi, isolotti rocciosi in un oceano pietroso e frondose palme canarie che hanno sfruttato ogni spiraglio per crescere rigogliose, completano questo paesaggio dominato dal sole. Una sosta per una spremuta di frutta tropicale del luogo, dai fichi d’India ai manghi alle papaie, offre l’opportunità di assaporare i prodotti locali e contemplare la bellezza del territorio allo stesso tempo. Grazie all’erosione, questi affioramenti, opportunamente chiamati Los Azulejos (letteralmente “le piastrelle”) dalla popolazione locale, brillano come le squame di un animale mitologico. Il verde giada si mescola all’ocra e ai toni rossastri. Se si arriva da La Aldea, i primi scorci si possono ammirare dalla discesa dell’Andén Verde, a Las Tabladas, anche se i più notevoli si trovano in testa al grande bacino di Veneguera. La strada si snoda in una delle zone più antiche di Gran Canaria e si trasforma così in un chilometrico punto panoramico su scogliere e burroni di basalto che sembrano emettere il loro canto di sirena per attirare il visitatore, sia per scalare le pareti rocciose, sia per scendere verso i corsi d’acqua che cercano la costa con la stessa determinazione di un falco quando piomba sulla sua preda.
Se si desidera esplorare i segreti del territorio circostante, sulle vette, le riserve naturali di Inagua e Tamadaba, le pinete, i bejeques, i cardoncillos, gli escobones e altre specie endemiche, aspettano con impazienza di soddisfare la curiosità dell’escursionista. Uccelli e insetti, come lo strano palo cigarrón, cavalletta di Gran Canaria, che si nasconde tra i tabaibales, euphorbia endemica, danno la sensazione di essere intrappolati nel tempo, sebbene in un luogo ideale per trascorrere l’eternità. Se invece si sceglie di scendere verso la costa, nascoste da bracci di pietra alla fine del burrone, lo sguardo senza fine abbraccia le spiagge selvagge che sono lì ad aspettare i più avventurosi. Il burrone di Veneguera, sulla costa di Mogán, è punteggiato, lungo i pendii e il letto del fiume, da piccoli villaggi, coltivazioni tropicali, palmeti, vegetazione selvatica, olivi, ginepri e maestosi alberi di cardone alti come cattedrali. Passeggiare tra le secolari case di Almácigo permette di percepire la profondità dell’impronta umana in questi luoghi prima di andare a incontrare altre profondità, quelle dell’Atlantico, a otto chilometri dal villaggio.
A Tasartico, nel comune di La Aldea de San Nicolás, si trova una spiaggia rocciosa dalle acque cristalline e dai tramonti infuocati, raggiungibile a piedi dopo aver percorso un sentiero di quasi sette chilometri. Tasarte è un altro dei gioielli dello scrigno geologico di Gran Canaria. Questa gola offre una vasta gamma di elementi inaspettati, tra cui una montagna dalla forma piramidale quasi perfetta, una pineta da cui si sente il suono del becco del picchio che colpisce la corteccia degli alberi e uno dei pochi rifugi dell’endemico fringuello azzurro. Alla foce del fiume, raggiungibile attraverso un sentiero sterrato, l’oceano attende, in tutta la sua maestosità, adagiato sulla riva. Come quando si visita un museo, il tempo è il fattore chiave: assaporare il paesaggio e riempirsi gli occhi di bellezza ma con lentezza, camminando e utilizzando la bici; o, in inverno, facendo canyoning, una delle attività più affascinanti tra gli sport d’avventura. Il canyoning è ideale da fare in gruppo o con la famiglia, adatto a grandi e piccini. Questo sport consiste nel discendere un burrone o un canyon seguendo il corso dell’acqua, dove si combinano diverse attività come camminare, saltare, arrampicarsi e calarsi in corda doppia.
Il Canyon di La Manta meglio conosciuto come il Barranco de Los Azulejos, ha innumerevoli salti verso pozze naturali di acque cristalline che possono essere fatti da diverse altezze. Un’esperienza indimenticabile con almeno 5 discese in corda doppia e una moltitudine di salti nelle pozze, un breve percorso di 400 metri e un grande dislivello di 430 metri. La discesa del burrone dura circa 3-4 ore a cui aggiungere altre 2 ore circa per raggiungerlo. Data la sua ubicazione, nell’assolato sud dell’isola, questo percorso può essere fatto solo per poche settimane all’anno, dopo la stagione delle piogge. Si cammina su un sentiero in salita molto arido per 45 minuti, con una splendida panoramica su Los Azulejos. Una volta in cima al burrone ci si lancia giù per il canyon che è formato da varie pozze, dove si può scendere in corda doppia o saltando in acqua. Alcune pozze possono essere anche fatte a metà, per poi usare uno scivolo naturale. In totale ci sono cinque punti di discesa che terminano nell’ultima pozza, quasi una piscina naturale dove rilassarsi e godersi la natura.
Per concludere, solo per i più temerari, si può terminare la discesa con una calata di circa 50 metri di altezza dove la scarica di adrenalina è incontenibile. Sull’isola ci sono agenzie specializzate in questo sport ed è sempre meglio affidarsi a guide specializzate come Climbo Rocks, capaci di consigliare, secondo il periodo dell’anno e secondo il livello dei partecipanti, il percorso più adeguato. Pronti a indossare la muta in montagna?
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(Foto di TURISMO GRAN CANARIA)