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MARIA AMEDEO STA PER CONCLUDERE IL SUO SECONDO LIBRO "GOLF, SPECCHIO DELL'ANIMA", UN GESTO LETTERARIO PER COMPRENDERCI E PER TROVARE NUOVI SPUNTI VERSO IL BENESSERE PARTENDO, PERCHÉ NO, ANCHE DAL GOLF COME METAFORA DELLA VITA
No, qui non parleremo del ‘solito’ manuale di golf; e nemmeno ci immergeremo nelle avventure di un giocatore appassionato. Pagina dopo pagina, buca dopo buca, indagheremo l’animo umano mentre affronta la sfida che accomuna ogni individuo: la ricerca di piacere e benessere. ‘Golf, specchio dell’anima’ è proprio questo: un regalo che Maria Amedeo ha scelto di fare ai suoi lettori perché possano ricavarne un momento di riflessione in un percorso di osservazione autentica su se stessi e su tutto ciò che ci circonda. Un’osservazione attenta, necessaria anche per acquisire le giuste informazioni e sviluppare le strategie che permettono di prendere le decisioni più opportune sul campo da golf, ma anche nella vita. Medico, studiosa di psicoanalisi e appassionata di golf, Maria Amedeo non è alla sua opera prima. «Nel 2017 ho pubblicato ‘L’alchimia del golf’: questo libro si focalizzava soprattutto sul dialogo che il giocatore instaura con se stesso. Un percorso di osservazione volto alla comunicazione interna del golfista e alla sua dimensione psichica, che si intreccia continuamente con il percorso di gioco e ne condiziona l’andamento, il coinvolgimento e l’esito. In questa nuova pubblicazione, invece, entrano in scena altri temi significativi: l’atleta ma anche l’amatore, in realtà ogni uomo e la sua anima. È come se mi fossi avventurata ancora una volta in me stessa, donna e golfista, studiosa, lettrice e scrittrice, per poi raccontare il golf come metafora della vita».
La vita ci impegna oggi su fronti ineludibili, ma i progetti in corso d'opera sono sempre lì, pronti per essere completati quanto prima
Non a caso, il libro si intitola ‘Golf, specchio dell’anima’…
«Esatto, e sulla copertina non passa inosservata la parola anima, l’unica scritta in bianco, perché è questo il concetto chiave di tutto il libro: indagare il proprio universo interiore. L’aspetto peculiare è identificare nel golf l’occasione per questo gesto di investigazione: i nove capitoli riguardano sì questo sport, ma solo perché le sue dinamiche affondano radici nella vita quotidiana di ognuno di noi. E poi c’è lo specchio: la vita è un teatro e, se riuscissimo a osservarci proprio come fossimo davanti a uno specchio, potremmo ricavarne ulteriori aspetti davvero interessanti, magari ignorati fino a quel momento».
Nel libro, il golf è quindi presentato come un viaggio di scoperta, uno svelamento del non detto, di emozioni e automatismi che abitano in profondità e ci portano a raggiungere piacere e soddisfazione. Ci offre delle soluzioni reali?
«Non esistono risposte che possano valere per tutti. Piuttosto, nel libro troverete considerazioni e consigli per affrontare la vita in modo più leggero e meno condizionato, oltre a molti suggerimenti per acquisire più consapevolezza personale. Per esempio, il primo capitolo descrive il gioco del golf, racconta della cerimonia del golf il cui rituale, definito anche dal ritmo e dal timing di gioco, può essere paragonato al cerimoniale del tè giapponese. Questa è l’era della distrazione. Tutti sono protesi a impegnare e a vivere frettolosamente il tempo, senza dedicarsi alla rilassatezza e al silenzio. Si pensa continuamente al passato e si insegue costantemente il futuro. Nel golf, passo dopo passo, colpo dopo colpo, buca dopo buca, vivere il presente vuol dire essere in contatto con la vita, la quale si colloca sempre e solo nel presente. Non a caso il golf è un gioco di precisione e attenzione. Queste riflessioni possono contribuire a migliorare la qualità dell’esperienza sportiva e favorire un modo diverso di vivere lo sport, ma anche insegnare a immergersi nella vita attimo dopo attimo, per cogliere benessere e armonia, e vivere così pienamente ogni gesto. Che è poi l’essenza della dottrina alla base della filosofia zen».
Questo discorso si lega a quello sul respiro, a cui dedica un altro capitolo.
«Una corretta respirazione è importante nel gesto tecnico di ogni attività sportiva e questo vale anche nello swing, così come tra un colpo e l’altro durante il percorso di gioco. L’aspetto interessante è che il respiro, in sé, è anteriore a noi e non possiamo insegnargli nulla. È veramente l’apoteosi del ‘non controllo’. Eppure, tutti i condizionamenti, gli stati emotivi influenzano profondamente la qualità del respiro e, quindi, la qualità dell’azione in atto. Respirare è vivere, e respirare bene significa ricevere da questo gesto pura energia vitale».
Molte volte, nel libro, fa riferimento all’individuo come bambino. Ci può spiegare questo concetto?
«È interessante osservare la caduta delle parvenze, cioè smascherare e visualizzare l’individuo come un bambino che si confronta ogni giorno col teatro della vita. A tal fine è possibile utilizzare il teatro sportivo anche come strumento di analisi, per meglio comprendere la natura dell’individuo, le difficoltà personali, la conflittualità e il rapporto con la realtà esterna. Ci sono sentimenti tipici del bambino, per esempio la vergogna, che ci portiamo dentro anche da adulti. La vergogna influenza il gioco, perché genera una sensazione dolorosa di inadeguatezza, soprattutto quando fuori dal ‘teatro’ non si recita in un ruolo a noi consono. Ma troverete anche temi come la seduzione: quale professione non contiene in sé un pizzico di anima seduttrice?».
Dopo aver letto ‘L’alchimia del golf’, molti giocatori le hanno rivelato di aver migliorato le loro prestazioni sul campo. Questa volta cosa accadrà?
«La cosa mi riempie di felicità. Mi hanno detto che sono riusciti a giocare meglio, correggendo alcuni errori e, soprattutto, confrontandosi con il gioco in modo più leggero e spontaneo. Ma tengo a ribadire come il golf sia solo un pretesto per affrontare temi importanti che entrano in gioco nella vita di tutti i giorni, in ogni individuo e a ogni età. Questo è evidente in entrambe le pubblicazioni. In ‘Golf, specchio dell’anima’, forse, è ancora più forte il desiderio di offrire una chiave di lettura universale, con tanti nuovi contenuti e con l’inserimento di illustrazioni molto suggestive. Ciò che mi auguro soprattutto è che le mie parole continuino a essere un aiuto per i lettori, uno spunto per scaricare il peso di questo ‘zaino’ che perpetuamente ci mettiamo sulle spalle». ‘Golf, specchio dell’anima’, un libro che racconta il golf in maniera curiosamente nuova, come spunto di riflessione per un io più consapevole. Non solo per golfisti.
L’interpretazione di Donatella e Roberta
Chi ha ‘vestito’ l’opera di Maria Amedeo? Si tratta di Donatella Cinzano, copywriter, e Roberta Dri, art director, una vita – professionale e come amiche – insieme. Donatella si è occupata di uniformare il testo con piccoli ritocchi, in un editing sottile, elaborato a quattro mani con l’autrice. Roberta firma il progetto grafico e individua in Joey Guidone l’illustratore che meglio risponde alla sensibilità del testo. I lunghi brainstorming sono stati occasione per un bel lavoro corale, ricco di complicità e di emozioni. Incontri che hanno permesso al team – insieme a Riccardo Amapane, consigliere della Federgolf Piemonte Liguria e Valle d’Aosta, e ad Andrea Cenni, editore – di vivere quest’esperienza come un bel gioco appassionante. Proprio come il golf.
www.cinzanodri.it
Joey Guidone
Il libro è arricchito dalle tavole di Joey Guidone, illustratore dotato di grandi qualità ideative e tecniche. Partendo dalla lettura del libro, è riuscito a codificare in sintesi visive il contenuto più intimo del testo e a offrine l’essenza attraverso simboli inusuali, immersi in paesaggi silenziosi.
www.joeymachine.com
I proventi raccolti dalla vendita del libro saranno interamente devoluti a Walkabout, selezionata da un amico della scrittrice, Edoardo Bonelli, ragazzo straordinario per energia e intelligenza, che qualche anno fa ha visto la sua vita cambiare improvvisamente in seguito a un incidente. La fondazione Walkabout si occupa di prestare aiuto alle persone con gravi disabilità motorie che vivono nei Paesi del terzo mondo, grazie alla fornitura di carrozzine e a programmi di riabilitazione mirati. ‘Golf, specchio dell’anima’ è anche un gesto d’amore.
www.walkaboutfoundation.org
(Foto di MARCO CARULLI e JOEY GUIDONE)