Torino, autunno 2018
Le mani afferrano da due lati diversi una pietra che sporge dalla terra. Le braccia tese e la schiena china insieme creano una trazione insufficiente e cercano di avvalersi del peso del corpo; cercano di smuovere e trascinare il masso fuori dalla sua tomba. Le mani vogliono per lei una nuova vita. Non conoscono la sua storia, ma vogliono renderla parte di un progetto importante, la costruzione di una casa sulla scogliera. Le mani l’hanno scelta tra tante, solo per istinto, non conoscono la parte nascosta dalla terra, ma vale sempre la pena di fidarsi del proprio istinto, non si sa perché, ma ha sempre ragione. La testa spesso diffida di lui, eppure nei momenti del bisogno c’è sempre a salvarla. Le mani estraggono a fatica la pietra, la accarezzano per togliere ciò che resta della terra e vederne le venature che la rendono unica. Con loro appaiono le fratture della sua esistenza, saranno proprio queste a renderla così bella e speciale da sceglierla per sempre. Dovrà far parte di un muro che sta sorgendo a strapiombo sul mare, un muro fatto di tante pietre che non si incontrano per caso.
La pietra si sente a casa, in quella che sarà la sua casa per sempre. L’abbraccio di quelle mani le ha dato un’anima, una vita, prima era solo una pietra sepolta da un’arida terra, invisibile a se stessa e al mondo
Sono le mani che le scelgono, sono sempre loro a decidere, come quando si incontrano in amore e poi decidono di restare insieme per sempre. Le mani soddisfatte sollevano la pietra, la trasportano fino al muro. La sollevano, la posizionano, la girano e poi ancora. Trovano una posizione perfetta, un incastro unico, è il suo posto, sembra esserlo da sempre, all’insaputa di tutti, anche delle mani che l’hanno voluta e della stessa pietra che non conosceva il suo destino. La pietra si sente a casa, in quella che sarà la sua dimora per sempre. L’abbraccio di quelle mani le ha dato un’anima, una vita, prima era solo una pietra sepolta da un’arida terra, invisibile a se stessa e al mondo.
Vorrebbe avere anche lei delle mani per accarezzare il volto di quell’uomo che sta costruendo la sua casa e l’ha scelta perché lei ne fosse parte. Lui le ha riservato un posto speciale e la guarda compiacendosi di sé e di lei. L’uomo costruisce da tempo la sua casa, lo fa con cura, è il suo porto sicuro. I muri devono essere solidi, dritti e protesi al cielo. Verrà il giorno in cui senza fatica reggeranno il tetto. All’inizio l’uomo aveva un progetto preciso su come sarebbe dovuta essere la casa, quello era il risultato di molti pensieri, spesso inutili, come quando guardi avanti ponendoti degli obiettivi piuttosto che una direzione. La casa prendeva forma grazie alle sue mani, giorno dopo giorno, a volte con soluzioni impreviste che gli davano grande entusiasmo. Come gli antichi monaci giapponesi, quando lungo le rive dei torrenti cercavano le pietre e, posizionandole le une sulle altre, scoprivano nuove vie per la meditazione e la preghiera.
Sapeva, come la pietra, che quella casa sarebbe stata la sua casa per sempre e che sarebbe rimasta lì anche dopo di lui. La costruiva con la saggezza di chi non conosce il futuro e non desidera neppure conoscerlo e con l’entusiasmo per ciò che lo saprà stupire. La sua casa sarà sufficientemente grande da accoglierlo e ci sarà sempre uno spazio vuoto, ma che non gli farà paura, per accogliere la conoscenza. Le finestre guardano un orizzonte che l’uomo non scoprirà mai. Passerà la vita a vederlo ogni mattina, al di là del mare, dove questo incontra il cielo. Il mare, come la sua inquietudine che si conosce solo dalla forma delle onde. Il sommerso a volte traspare, ma solo per pochi metri, altre volte è impenetrabile, a volte torbido. Non sarà il sommerso a incontrare il cielo, per quanto sia la sua ambizione, ma le onde, che per incontrarlo necessariamente a lui si inchinano.
L’uomo sa che, se anche passasse la sua vita a solcare il mare, non arriverà mai là dove questo incontra il cielo, e allora chiude gli occhi per meglio sentire l’odore delle sue emozioni e, dentro di sé, il frangere delle onde, sulla scogliera.