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Ortigia

L'isola sull'isola

di Silvia Donatiello

Primavera 2020

IL CENTRO STORICO DI SIRACUSA È UN LABIRINTO DI STRADINE, CHIESE BAROCCHE E PALAZZI SECOLARI. A ORTIGIA TUTTO SI SVOLGE CON CALMA, LE STRADE SONO PULITE E PITTORESCHE, GLI EDIFICI EMANANO UNA LUCE SPECIALE E LA STORIA È PALPABILE, DALLA BELLEZZA DEL DUOMO ALLA FONTANA DI DIANA E FINO AL TEMPIO DI APOLLO, IL PIÙ ANTICO TEMPIO DORICO DI TUTTA LA SICILIA

Appena si attraversa uno dei due ponti che danno accesso a questa fortezza, il centro storico di Siracusa, ci si rende immediatamente conto del fatto che stiamo entrando in un’isola sull’isola, dove si respira un’aria diversa da quella cui siamo abituati nel resto della bellissima ma a volte caotica Sicilia. Fondata dai Greci intorno al 734 a.C., la città di Siracusa, che Cicerone definì «la più grande e la più bella di tutte le città greche», raggiunse una dimensione e uno status che la resero una rivale delle grandi potenze del mondo antico, come Atene e Cartagine. Oltre a Corinzi e Greci, anche Romani, Bizantini, Nordafricani, Normanni e altri popoli hanno lasciato il segno su questo splendido gioiello architettonico, sia nell’arte religiosa sia nel caratteristico sapore agrodolce della cucina locale. Dell’antica città rimangono ancora i suggestivi resti, che possono essere visitati nel famoso Parco Archeologico e nel Museo di Siracusa. Ma l’attrazione principale, oggi, è il suo centro storico: l’isola di Ortigia, un labirinto di stradine, chiese barocche e palazzi secolari. A Ortigia tutto si svolge con calma, le strade sono pulite, gli edifici emanano una luce speciale e il rumore, che a volte ci assale in altre città, sembra magicamente non aver ancora raggiunto questo angolo dell’isola.

Qui è nato uno dei più grandi scienziati e matematici della storia, Archimede, e quasi riesco a immaginarlo mentre, percorrendo le strade di Siracusa, pronuncia il suo celeberrimo «Eureka!». Le sue dimensioni contenute, i suoi edifici restaurati, le sue piazze pittoresche, la sua storia palpabile, la sua variegata proposta gastronomica collocano questa meta tra le migliori proposte per scoprire il versante orientale e meridionale della Sicilia. La prima cosa da sapere, mentre ci apprestiamo a oltrepassare ponte Umbertino o ponte Santa Lucia, che collegano la città con l’isolotto, è che solo le auto dei residenti possono varcarli.

Ponte urbica

Il resto di noi ‘mortali’ deve, giustamente, parcheggiare fuori, e per tale motivo è meglio evitare i mesi estivi, perché trovare un posteggio potrebbe diventare una vera Odissea (e non a caso Ulisse stesso è passato da queste parti). Tuttavia, vale la pena noleggiare un’auto o una moto per spostarsi nei punti più caratteristici della zona. Un fine settimana è sufficiente per conoscere quanto di più rappresentativo offra Ortigia, ma sono sicura che, dopo questi due giorni, sarà difficile lasciarla. La prima tappa obbligata non può che essere lo spettacolare Duomo di Siracusa, costruito in stile barocco tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo dall’architetto siciliano Andrea Parma. Al suo interno si trova il Tempio di Atena, voluto dal tiranno di Siracusa, Gelone, nel 480 a.C., per ringraziare la dea della Sapienza della vittoria conseguita contro i Cartaginesi.

Le stradine di Ortigia

Il tempio è uno dei monumenti in stile dorico meglio conservati di tutta la Sicilia. Nella stessa piazza si trovano, uno accanto all’altro, Palazzo Arezzo della Targia, Palazzo Beneventano del Bosco, Palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Palazzo Chiaramonte, autentiche meraviglie architettoniche che meritano di essere ammirate sia esternamente che al loro interno. A pochi passi dalla cattedrale si trova la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, un angolo di pace e tranquillità che custodisce un grande tesoro: il ‘Seppellimento di Santa Lucia’, dipinto da Caravaggio nel 1608, e due crocifissi lignei del XIV secolo. Dirigendoci verso nord, partendo dalla piazza del Duomo verso il Tempio di Apollo, da non perdere la fontana di Diana, opera di Giulio Moschetti, che rappresenta il personaggio della mitologia greca Aretusa in procinto di essere trasformata in fonte. Il Tempio di Apollo (o ciò che ne rimane) si trova a pochi passi di distanza ed è dedicato al dio greco del sole.

Tempio di Apollo

Con i suoi oltre 2mila anni di storia, è considerato il più antico tempio dorico di tutta la Sicilia. Andando verso il sud di Ortigia, si raggiunge, con una piacevole passeggiata, il Teatro dei Pupi: uno spettacolo che merita assolutamente di essere visto, ma che va prenotato in anticipo. L’opera dei pupi, il teatro delle marionette armate, nasce in Sicilia nella prima metà del XIX secolo. I pupi mettono in scena storie della letteratura cavalleresca medievale e rinascimentale, e importanti scuole che rappresentano in modo diverso l’arte dei pupi si trovano a Palermo, Catania e Siracusa. Esse differiscono tra loro per l’uso dei colori dei fondali, per le dimensioni e le fattezze dei pupi e, ovviamente, per i testi e la caratterizzazione nelle recite. Si può anche visitare il laboratorio dove vengono fabbricate le marionette e, se vi piacciono, potete persino acquistarne una. Sulla punta estrema dell’isola si trova il Castello Maniace.

Castello Maniace

L’edificio è fra i più importanti monumenti del periodo svevo ed è certamente quello che ancor oggi suscita il maggior numero di congetture sulle sue origini, dal momento che sorge in un luogo dove, secondo la tradizione, si sono succedute diverse fortificazioni.

Gastronomia

La cucina siciliana è notoriamente squisita, ricca, appetitosa, e forse mancano gli aggettivi per continuare a celebrarla come merita. Da provare l’Osteria da Mariano, nel cuore di Ortigia, che propone ricchi piatti della tradizione siciliana e, in particolare, della zona dei Monti Iblei, ma anche proposte di mare: cavatelli, ricotta, ravioli, torrone, mandorle sono alcune delle specialità offerte dall’osteria. Il mio piatto preferito? Insalata di arance.

OSTERIA DA MARIANO

Vicolo Zuccalà, 9 – Siracusa

Tel. 0931.67444

(Foto di SILVIA DONATIELLO)