Home > People > Editoriali > Storie dal set > Il racconto, un atto d’amore
Torino, speciale 30 anni
Il racconto di una fiaba è il primo passo di un bambino nel mondo. Il cinema, poi, lo accompagna per tutta la sua vita di adulto. La voce narrante, come uno strumento musicale, scende nella parte subliminale di ognuno toccando le corde più profonde, aiutandoci a capire la vita. È il terrore del lupo a scongiurare le nostre paure, ed è la presenza rassicurante di un eroe a darci la forza di credere nel futuro. Soprattutto se l’eroe è l’uomo qualunque. È il racconto che ci insegna ad accettare le nostre fragilità, da cui possono nascere capacità inaspettate, e il cinema è il suo meraviglioso strumento. Questo numero che il giornale dedica al rapporto trentennale con la città mi ha spinto a guardare indietro, lungo migliaia di set costruiti e smontati per le vie di Torino e le colline del Piemonte. Con la nascita della Film Commission il cinema e la città si sono allacciati in un lungo abbraccio che ha trasformato il territorio in una piccola Mecca della Settima Arte: Torino Magazine ha seguito ogni passo di questo cammino.
Ecco che il cinema a Torino si è vestito di professionalità, formazione, creatività e investimento. La città ha risposto offrendo accoglienza, agevolazioni e partecipazione. Il giornale ha raccontato negli anni questa lunga storia d’amore. Pagine e parole dedicate al lavoro di grandi e piccole produzioni cinematografiche, al lancio di film e documentari, a lunghe conversazioni con attori, registi e operatori internazionali o locali. I fotografi hanno immortalato immagini sui set ma anche fuori, per costruire il vero archivio storico: quello emotivo. E la redazione ha seguito ciascuno degli eventi legati ai film e alle loro sorti, proprio perché cosciente dell’importanza del racconto e della forza che rende il cinema magico. Ha raccontato l’impatto emotivo e la ricaduta economica della cinepresa fin da quando approdò sul nostro territorio per una delle prime lunghe fiction di grande successo: ‘Elisa di Rivombrosa’.
Con la nascita della Film Commission il cinema e la città si sono allacciati in un lungo abbraccio che ha trasformato il territorio in una piccola Mecca della Settima Arte
Erano i primi passi verso i grandi investimenti produttivi che avrebbero legato un territorio al cinema e alla televisione. Torino Magazine intuì la potenzialità di quel processo catturandone la magia: non solo documentando il set, ma anche tutte le fasi di lavorazione che unirono per sempre il luogo al film nell’immaginario collettivo. Così, quando il Castello di Agliè si è indissolubilmente legato alla Contessa di Rivombrosa, il giornale era lì a sancire quel legame profondo. E come dimenticare il lungo cammino percorso insieme al Torino Film Festival? Trent’anni sottobraccio per seguire le orme di un successo sempre crescente. Con o senza red carpet, hanno proposto alla città la migliore produzione cinematografica emergente e la testimonianza di quel lavoro attento dedicato ai giovani. Abbiamo ritratto l’ultimo grande abbraccio tra cinema e città seguendo Cartoons on the Bay, festival internazionale del cinema d’animazione che da due anni si svolge nella nostra città. ‘La stella di Ambra e Tati’ ha emozionato i bambini delle scuole torinesi raccontando la Shoah a ottant’anni di distanza dalla tragedia che segnò il destino di milioni di uomini. ‘1938 – 2018. Ottant’anni dalle leggi razziali in Italia’ è invece l’interessantissima retrospettiva dedicata alla narrazione dell’antisemitismo attraverso il fumetto che ha aperto la 22ª edizione del festival al Museo del Carcere Le Nuove.
Dove pensate che fosse Torino Magazine in quegli imperdibili momenti?