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Torino Art Explosion

La Contemporary Art Week è protagonista

di GIULIA TURATI

Autunno 2018

NELL'AUTUNNO TORINESE ESISTE UNA SOLA E UNICA REGINA: L'ARTE, IN TUTTE LE SUE FORME E DECLINAZIONI. GLI APPUNTAMENTI E LE INIZIATIVE CHE COLORERANNO L'EDIZIONE 2018 DELLA CONTEMPORARY ART WEEK, DAL 1° AL 4 NOVEMBRE

Si percepisce un tamburellio di dita impazienti a Torino. Tra i primi freddi, come una farfalla variopinta, spunta a colorare queste giornate, con sorpresa, ma puntuale come sempre, la Contemporary Art Week. Come piacevole consuetudine, sarà il sole autunnale ad aprire lo scenario attraverso il quale, anche quest’anno, la città regala un percorso di immersione nel vanto della propria eccellenza: l’arte contemporanea. Ed ecco così che la collina cittadina può apparire scenicamente come un osservatorio sensibile e attento su questa agorà di confronto e dialogo tra le più svariate anime della dimensione arte; le macchie scure tra il dripping e uno schizzo su una tela vogliono essere richiami forti per il capoluogo sabaudo, che, particolarmente fertile per l’ecletticità degli scenari che ospiterà durante questo mese, inaugurerà la prima art week italiana della stagione, aggiudicandosi la medaglia di bronzo a livello continentale dopo Frieze a Londra e FIAC a Parigi.

Se il mondo fosse chiaro, l’arte non esisterebbe… Meglio così, il mese delle arti a Torino parte proprio da qui.

Senza dubbio, anche quest’anno, la sinergia tra il senso di responsabilità che un proposito come l’arte conferisce a un luogo e la bravura nel gestire la molteplicità di collegamenti tra le più svariate manifestazioni dell’arte farà in modo che la città si illumini al meglio di quell’energia internazionale che tanto ci garba e che tanto ci meritiamo di frequentare, che tanto ci insegna e che ancora di più ci fa divertire. La congruenza tra Torino e il modello della ‘Factory’ di Andy Warhol è il sintomo di una grande aspettativa per le innovazioni 2018… Arti visive, design, musica, teatro e party (più o meno secret), che riscaldano dalla prima neve sulle montagne, offriranno a turisti e cittadini tutti gli strumenti per connettersi attraverso il linguaggio universale dell’arte, abbondantemente ricco di contaminazioni. A dare il via sono le Luci (d’Artista) il 31 ottobre: sicuramente il miglior auspicio simbolico possibile, che aiuta a vedere meglio e guardare oltre alla città magica, dove sarà piacevole avere più tempo per scoprirne tutti gli scrigni.

Artissima © Perottino – Alfero – Bottalla

Le Luci della città

Il romantico, consolidatissimo appuntamento con l’accensione delle Luci d’Artista volge quest’anno alla sua 21a edizione. L’inaugurazione avrà luogo nel cortile della scuola elementare Collodi. L’avventura di questa storia narrata nelle strade della città prenderà vita valorizzando e impreziosendo ogni circoscrizione, attraverso le opere d’arte luminose che ci accompagneranno sino al 13 gennaio 2019. Cerchi metafisici, bambini volanti e uccelli luminosi sono esempi di opere di spicco che Torino ben conosce, rispettivamente di Tobias Raeber, Valerio Berruti e Francesco Casorati. Questa volta saranno installate lontano dal centro per riqualificare e donare valore; anche le celeberrime frasi al led di Luca Pannoli, «L’amore non fa rumore», cambiano casa: quest’anno figureranno in piazza Livio Bianco e, ironia della sorte, spieranno i rumorosi festeggiamenti d’amore per le nozze d’argento tra la nostra città e la principale fiera d’arte contemporanea d’Italia, Artissima Art Fair. Solluchero da vendere, quindi, e non è per forza un modo di dire durante questo nostro mese dedicato all’arte: basti pensare che saranno sette le location impegnate per fiere d’arte solo nella prima settimana di novembre. Presentazioni, vernissage e preview inizieranno così ad animare l’Oval per Artissima, l’Ex Caserma La Marmora per Paratissima, Toolbox per Dreamers, l’Ex Ospedale Regina Maria Adelaide per The Others, Il Pala Alpitour per Flashback, La Centrale Nuvola Lavazza per FLAT e Palazzo Saluzzo Paesana per Dama. E poi a ognuno i suoi gusti. Proprio così, perché questa ventata d’aria profumata di estro, pensata ed espressa a 360 gradi sul territorio cittadino, è per un pubblico vasto, fatto di esperti e addetti ai lavori, di collezionisti, appassionati e curiosi, o anche solo di chi sa che in questa città, ad Artissima (soprattutto alla preview), non si dovrebbe mai mancare. Chiamasi must autunnale in città: farlo proprio ogni anno è un vero piacere.

25 anni di Artissima

«Sono 25 anni, ovvero 9125 giorni che sono pazzo di te. Auguri!», esclama Torino ad Artissima 2018, celebrando il suo venticinquesimo anniversario. Diretta per il secondo anno da Ilaria Bonacossa, la fiera – la sola in Italia dedicata esclusivamente all’arte contemporanea, che avrà luogo all’interno dell’Oval del Lingotto Fiere – ha i numeri, quelli importanti, che abbiamo imparato ad apprezzare negli anni: stavolta si attestano 195 gallerie da 35 paesi, cosa che permette di collocare la manifestazione a un ottimo livello sulla piramide fieristica. E i visitatori potranno intrattenersi tra le novità di quest’edizione, che vuole cavalcare l’avanguardia rimarcando il carattere di una Torino culturale al passo con i tempi.

Ilaria Bonacossa © Silvia Pastore

Otto le sezioni totali dello scheletro di questa art fair che ha come titolo Time is our side’: le prime quattro – Main Section, New Entries (che per la prima volta vanta la consulenza di Lucrezia Calabro Visconti, curatrice dell’International Biennale for Young Art 2018 di Mosca), Dialogue e Art Space & Editions – contano sulla selezione del comitato delle gallerie della fiera, che quest’anno dà il benvenuto a un nuovo membro, il cofondatore della galleria P420 di Bologna, Alessandro Pirotti; le altre quattro – Present Future, Back to the Future, Disegni e Sound – sono invece curate da board di curatori e direttori di musei internazionali. Nella sezione emergenti Present Future, curata da Cloe Perrone, Myriam Ben Salah e Juan Canela, uno degli artisti verrà insignito del Premio illy Present Future: in concomitanza con la sua diciottesima edizione, darà al vincitore l’opportunità di esporre i propri lavori negli spazi del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea. Per Back to the Future, un viaggio nel tempo verso i pionieri dell’arte contemporanea tra il 1980 e il 1994: coordinato e curato da Anna Daneri, Cristiano Raimondi, Gabriela Rangel e Pietro Rigolo, sarà assegnato alla galleria più interessante in termini di rilevanza storica il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future. Disegni, curato per il secondo anno da Joao Mourao e Luis Silva, direttori della Kunsthalle Lissabon di Lisbona, riconferma il Premio Irinox.

Scopriamo poi che la novità Sound sarà allestita alle OGR – Officine Grandi Riparazioni, con la presentazione di 16 progetti monografici curati da Nicola Ricciardi, direttore artistico delle OGR, e da Yann Chateigne Tytelman, critico d’arte a Berlino e professore associato di Storia e teoria dell’arte a Ginevra.

Yann Chateigne Tytelmann e Nicola Ricciardi © Giorgio Perottino – Getty Images for OGR

Da quest’anno, l’OGR Award, il premio istituito dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, sarà invece finalizzato all’acquisizione di un’opera selezionata nella sezione Sound da destinare alle OGR stesse. Consueti e forti di un vasto successo, agli altri premi del circuito Artissima – come il Premio Ettore e Ines Fico, con una giuria composta da Renato Alpegiani, Andrea Busto, Luigi Fassi e Letizia Ragaglia, e il più recente Campari Art Prize, che vede nel proprio collegio giudicante Lorenzo Fusi, Abaseh Mirvali e Clair Tancons – si aggiunge un nuovo riconoscimento: The EDIT Dinner Prize. Nato dalla collaborazione tra Artissima e il polo gastronomico torinese EDIT (Eat, Drink, Innovate, Together), si ispira alla relazione tra cibo e arte e si appoggerà a una giuria composta da Massimo Bartolini, Roberta Ceretto e Giorgio de Mitri. The EDIT Dinner Prize festeggerà inoltre il primo EDIT Dinner Party anticipando la prima cena d’artista, che avverrà durante Artissima 2019. Una serie di appuntamenti che daranno più gusto alle tele e coloreranno i cibi, diretta dagli chef stellati Costardi Bros e Massimo Bartolini. Un’altra garanzia per il buon sostentamento dei divoratori d’arte, di fronte a questa carrellata di innovazioni, è la conferma della collaborazione con la chef stellata Mariangela Susigan, che gestirà il ristorante stellato della Vip Lounge e il Bistrot, dove non mancheranno certamente i consorzi vitivinicoli rappresentati da Piemonte Land of Perfection. Tutto questo per scaldare un po’ gli animi e un po’ i cuori di chi insegue i nuovi progetti di un’edizione di Artissima dove il tempo, tema centrale dell’edizione, funge da fil rouge che tutto può. Semplice, allora, anche il collegamento con le altre novità, come il progetto espositivo ‘Carol Rama_100 anni di seduzione’, il racconto enciclopedico ‘Alfabeto Treccani’, con multipli d’arte italiana contemporanea inediti realizzati da 21 artisti italiani di diverse generazioni, nonché l’ottimizzazione di Artissima Digital con il sostegno di Compagnia di San Paolo. Il divenire è sacro, ciò che è stato torna (quasi) sempre. ‘Il tempo è dalla nostra parte’, e potremo constatarlo dal 1° al 4 novembre.

Paratissima e ‘le altre’

L’incalzante e attualissimo tema della diversita verrà raccontato e sviluppato all’Ex Caserma La Marmora, nel quartiere Borgo Po, dal 31 ottobre al 4 novembre. Grazie alla sua forza dirompente, Paratissima aprirà le porte ai molti appassionati anche negli angoli artistici più insoliti rispetto al circuito istituzionale.

Giunta alla sua quattordicesima edizione con il titolo ‘Feeling different’ e organizzata da PRS (Paratissima Produzioni & Servizi) sotto la direzione artistica di Francesca Canfora, la rassegna esporrà le opere delle sei mostre curate dal gruppo NICE – New Independent Curatorial Experience e riserverà alla fotografia l’intera sezione ‘NoPhoto’, curata da Laura Tota. Il concept è «You call it strange, I call it familiar», e pare un dolce invito a uniformarsi con ciò che fa la differenza. Ecco poi che irrompono le altre manifestazioni della Contemporary Art Week.

Alice Padovani, ‘Black and fluo’

Negli spazi dell’Ex Ospedale Regina Maria Adelaide in lungo Dora Firenze 87, la fiera The Others, ideata da Roberto Casiraghi, presenta una thinking room curatoriale coordinata da Bruno Barsanti. Alla sua ottava edizione, quest’anno la fiera punta ancor più al panorama estero, presentandosi con un format classico a stand che, durante l’edizione 2017, l’ha vista accrescere di oltre un terzo il numero degli espositori, stranieri in almeno la metà dei casi.

Proprio a Torino, rinomata per essere la capitale italiana dell’arte contemporanea (almeno per completezza e capillarità del sistema), fino a pochi anni fa non figurava, tra le tante manifestazioni, una fiera che mettesse sotto i riflettori la contemporaneità.

Alberto Savinio, ‘Senza titolo’, 1930, olio su tela 65×54 cm, Galleria Mazzoleni, Torino

Nasce così, colmando ogni dimenticanza, Flashback, diretta in rosa da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci. La sesta edizione sarà situata per la seconda volta nel Foyer del Pala Alpitour, che aprirà i cancelli dal 1° al 4 novembre, pronta a contaminare gli incontri tra appassionati di arte contemporanea di tutte le epoche, dall’archeologia fino al moderno. E oggi che i rapporti tra mondi differenti e affini sono in continua ridefinizione, Flashback ha scelto come simbolo un’opera appositamente creata dall’artista Francesco Valeri, che ritrarrà il più naturale senso di un’arte unificatrice.

Giacomo Infantino, ‘Unreal’

Ben si confà come location di Dama – Fiera indipendente di arte contemporanea il settecentesco Palazzo Saluzzo Paesana: con l’apertura solo su invito, svelerà gli scenari offerti dall’esposizione dal 31 ottobre al 4 novembre. La ‘Non Fiera’, giunta alla terza edizione, propone un focus interamente dedicato al Live Programme curato da Martha Kirszenbaum, sostenuto da Compagnia di San Paolo insieme alla Fondazione CRT e accompagnato dalla realtà editoriale Art Research Map. La formula per lo svolgimento della rassegna è concepita in collaborazione con il MEF – Museo Ettore Fico e conferma inoltre il supporto di due gruppi di collezionisti italiani, il Club GAMeC e la neonata associazione CoC ETS. Con FLAT si torna a respirare aria nuova. La Fiera Libro Arte Torino dedica la sua seconda edizione a Dieter Roth e presenta più di 100 suoi libri e tutti i suoi diari manoscritti, documentandone l’importanza come fonti di ispirazione per gli artisti contemporanei. La mostra, organizzata con la partecipazione di partner culturali dal calibro di CIMA – Center for Italian Modern Art New York e Fondazione Merz Torino, si svolgerà dal 2 al 4 novembre nell’ampio spazio di 4500 metri de La Centrale.

Matteo Thiela © Damiano Andreotti

Qui, all’interno del nuovo complesso La Nuvola Lavazza, sarà presentato il meglio della produzione internazionale in fatto di cataloghi di mostre, saggi ed edizioni rare, affiancati dalla numerosa presenza di bookmaker, collezionisti e bibliofili provenienti da tutto il mondo. I fondatori di FLAT Chiara Caroppo, Beatrice Merz e Mario Petriccione, in partnership con Lavazza e con il sostegno di Fondazione Arte Moderna e Contemporanea CRT, rinnovano le iniziative all’interno dell’evento, dove la curatela espositiva farà capo a Elena Volpato, storica dell’arte e curatrice della GAM di Torino. Il palinsesto degli incontri sarà invece nelle mani di Francesca Valentini.

Sulle passerelle dell’arte per la moda contemporanea sostenibile sfilerà per il terzo anno consecutivo l’estrosa rassegna Dreamers, dedicata alla moda indipendente: ideata e curata da Barbara Casalaspro e Ludovica Gallo Orsi ha per tema il Re-Wear’ nel connubio tra etica ed estetica. Dall’1° al 4 novembre, negli spazi di Toolbox in via Agostino da Montefeltro 2, si articolerà tra talk, workout, expo e performance. Dreamers ci mostrerà un palinsesto ricco di nomi di rilievo, da fashion designer come Tiziano Guardini, a Fabio Di Liberto, manager di ISKO, dal direttore artistico della Fondazione Pistoletto alla eco designer Silvia Giovanardi. Altri ospiti della rassegna saranno Martina Spatafora, country coordinator di Fashion Revolution Italia, Anna Detheridge di Connecting Culture, Benedetta Barzini, ex modella e giornalista, e Matteo Ward, fondatore del brand sostenibile che porta il suo nome. Tra i workshop in programma spuntano i nomi di Salvatore Ferragamo e Matteo Thiela, in collaborazione con Andrea Lorenzon, per riflettere su una moda in grado di generare cambiamenti culturali. Curioso l’appuntamento col recupero ‘Zero Waste Jewelry’, condotto da Enrica Borghi, anche curatrice dell’evento site specific ‘Recycling Warriors’. Dreamers alza l’asticella e, per questo 2018, presenta inoltre una selezione di 30 slow brand tra atelier, fashion designer e collettivi: eccentrici e obbligatoriamente eclettici, spingeranno una nuova visione della moda carica di un messaggio narrativo/sperimentale e al 100% made in Italy, per conferire un valore a quello che indossiamo.

Denise Bonapace, ‘Rugs Talent’

Il sound di #C2C18

A colmare gli ultimi spazi di questo variopinto percorso tra le arti, ci pensa l’art by night di ClubToClub, la diciottesima edizione del famoso festival di musica avant pop che ogni anno richiama dall’estero e da tutta Italia miriadi di clubber. Con il tema ‘La luce al buio’, ermetismo romantico che ritrae il momento dell’accensione della musica in uno spazio che fino a qualche ora prima era vuoto, la preview del #C2C18 avrà luogo il 18 ottobre a Milano, dove per l’occasione suoneranno SOPHIE e Avalon Emerson. Il nucleo vero e proprio si svilupperà però a Torino, dal 1° al 4 novembre: quattro giorni di musica no-stop che troveranno degna ospitalità alle OGR, alla maestosa Reggia di Venaria, tra i Padiglioni del Lingotto e per le strade di alcuni (ancora segretissimi) quartieri.

Tra i musicisti ospiti più in voga di quest’anno, suoneranno il compositore minimalista Leon Vynehall, la londinese di origine italiana Elena Colombi, Silvia Kastel con la sua industrial, dub ed elettronica a improvvisazione, i rocker danesi Iceage, David August dalla Germania, con la sua elettronica indipendente, i Beach House di Baltimora, il londinese Jamie xx, Courtesy, Skee Mask, Avalon Emerson ed Equiknoxx, nonché il celebre, geniale e influente artista di musica elettronica degli ultimi 30 anni: l’irlandese Aphex Twin, definito da The Guardian «la figura più inventiva e determinante nel panorama elettronico della musica contemporanea».

(Foto di UFFICI STAMPA ARTISSIMA, CLUBTOCLUB, DAMA, DREAMERS, FLASHBACK, FLAT, LUCI D’ARTISTA, PARATISSIMA E THE OTHERS)