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Torino, autunno 2019
Passiamo ogni momento della nostra vita ricercando, anche inconsapevolmente, quell’equilibrio che renda la nostra quotidianità migliore. Questa condizione, sebbene rappresenti per noi l’obiettivo al quale la nostra parte vigile anela, non sempre costituisce la miglior situazione alla quale dovremmo ambire per considerarci realmente soddisfatti. Gli equilibri sui quali tendiamo a stabilizzarci sono determinati da una ricerca continua di situazioni a noi comode, che inconsciamente inseguiamo e che scientemente accettiamo; questo accade a causa della nostra naturale inclinazione a muoverci verso condizioni di sicurezza, dettata dalla tendenza ad adattarci a ogni ecosistema nel quale ci troviamo, e che spesso subiamo. Questo processo ci porta quindi a promuovere una ricerca di equilibrio che solo apparentemente genera uno stato di quiete, sebbene questo non coincida con ciò che dovremmo desiderare, vale a dire, l’armonia.
La nostra coscienza sa che esiste qualcosa di meglio e, se le dessimo voce offrendole il giusto spazio, potremmo riscoprire in lei un’alleata con la quale promuovere le azioni più adeguate a raggiungere quello stato di armonia nel quale varrebbe la pena trovarsi
Viviamo così equilibri poco armoniosi, lasciando che la situazione in cui ci troviamo persista. Ricerchiamo piccoli aggiustamenti che producano maggior sicurezza, congratulandoci con noi stessi per quei minimi risultati che ogni giorno gratificano la nostra esigenza di stabilita. Ma poniamo poca attenzione a quello che realmente rappresenta l’ottimo per noi e per chi ci circonda, dai nostri cari ai nostri colleghi, fino a chi compone la collettività nella quale siamo immersi e di cui tolleriamo le regole passivamente.Eppure, la nostra coscienza sa che esiste qualcosa di meglio e, se le dessimo voce offrendole il giusto spazio, potremmo riscoprire in lei un’alleata con la quale promuovere le azioni più adeguate a raggiungere quello stato di armonia nel quale varrebbe la pena trovarsi al fondo di un percorso che ognuno di noi, nel suo ruolo di imprenditore, professionista, cittadino, padre, madre o figlio, deve intraprendere per progredire. Settembre e ottobre, per noi torinesi, ma più in generale per noi italiani, sono i mesi migliori per valutare e intraprendere nuovi percorsi evolutivi.
L’inizio di ogni nuovo ‘anno scolastico’ rappresenta per tutti il miglior momento per sviluppare una nuova consapevolezza, che ci consenta di far luce sul nostro stato di partenza, ma soprattutto sul nuovo stato in cui vorremo trovarci successivamente. Questo è il momento più opportuno per iniziare un percorso che ci permetta di fare un salto di qualità: ecco perché le scuole iniziano in questi due mesi, ecco perché i calendari accademici iniziano a ottobre e si concludono a settembre, ecco perché molti di noi riprendono a formarsi proprio in questo periodo. Si torna dalle vacanze, si riprende la scalata. E la cosa più importante è valutare correttamente la cima da prendere d’assalto, la punta che vogliamo raggiungere, e scegliere il sentiero migliore per scalare la montagna, qualunque essa sia. E quindi? Scegliamoci una guida, la migliore per noi, in grado di comprendere le nostre esigenze e che abbia già raggiunto i risultati che noi vorremmo ottenere, che conosca il miglior sentiero. Le tecnologie ci danno una grossa mano, le relazioni anche. Ma non dimentichiamo di guardare oltre l’equilibrio, alla ricerca dell’armonia.