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Torino, Autunno 2022
L’impegno che ognuno di noi mette nello sviluppo dei suoi progetti può essere misurato in diversi modi. Molto dipende dall’energia che dedichiamo alle nostre idee, che andrebbe canalizzata in modo corretto senza dimenticare il ruolo delle risorse che impieghiamo per svilupparle al meglio, affinché sia possibile dosarle con coerenza, rispetto agli obiettivi da raggiungere.
La definizione delle risorse deve quindi essere uno dei primi focus su cui porre l’attenzione, ricordando che la buona riuscita di un progetto deriva da un loro sapiente uso e dal loro mix strategico, pensato e ragionato al fine di ridurre al minimo l’unica risorsa finita di cui disponiamo, vale a dire il tempo necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti.
Scegliere di preservare il tempo deve essere quindi una priorità, sia per chi lo impegna direttamente, come fa un professionista che si dedica in prima persona nell’esecuzione delle proprie opere d’ingegno o un artigiano nell’esecuzione delle proprie opere materiali, sia per chi ne programma l’uso per gli altri, come nel caso di un imprenditore che deve gestire al meglio la produttività dei suoi dipendenti attraverso la programmazione dei tempi da impiegare nelle loro operazioni. Ognuna di queste considerazioni, seppur di straordinaria banalità, viene ogni giorno messa a dura prova in ogni settore e in ogni area del business, a causa di un errato impiego di un’altra risorsa che spesso viene mal posizionata nella scala dei valori che concorrono alla buona riuscita di un business. Parliamo del denaro, che viene spesso impiegato in modo errato, identificato come obiettivo da raggiungere, perché facilmente misurabile, anziché essere considerato prima di tutto come strumento da utilizzare, affinché altre risorse funzionino al meglio.
La definizione delle risorse deve essere uno dei primi focus su cui porre l’attenzione, ricordando che la buona riuscita di un progetto deriva da un loro sapiente uso, pensato e ragionato al fine di ridurre al minimo l’unica risorsa finita di cui disponiamo, vale a dire il tempo
Questa distorsione spesso promuove delle azioni che portano al suo accumulo, riducendone l’impiego, promuovendo così un approccio orientato a ciò che si deve fare, anziché a ciò che si può fare grazie ad esso, al fine di ottenere risultati complessivi migliori per il progetto nel quale siamo impegnati.
Proviamo quindi a riconsiderare l’impiego del denaro nei nostri flussi decisionali, valutando l’impatto che questo ha sulla nostra attività e su altre risorse.
Con il denaro potremmo incrementare la nostra produttività grazie all’acquisizione di nuove competenze e nuove tecnologie che potrebbero rendere più veloce e più efficace lo sviluppo del nostro business, oppure potremmo garantire ai nostri collaboratori un trattamento economico migliore, distribuendolo a seguito del raggiungimento di risultati basati su un sistema premiale, strutturato per disporre di persone più contente del loro impiego e concentrate con soddisfazione sulle attività da svolgere. In aggiunta, potremmo pensare di reclutare partner migliori grazie ai quali introdurre innovazione, cambiamento e miglioramento al nostro progetto.
Il consiglio è quindi quello di iniziare a vedere il denaro per ciò che è, vale a dire uno strumento di potenziamento delle nostre attività, una risorsa da ricercare e da impiegare, per fare in modo che gli ingranaggi della nostra macchina produttiva siano correttamente oleati e che questa possa correre spedita verso i traguardi che ci siamo posti. E questi traguardi, una volta raggiunti, andranno rivisti in funzione di nuove opportunità.