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Le città e l'innovazione

di Valerio Saffirio

L’importante non è vincere ma organizzare

Torino, estate 2021

Mai come negli ultimi decenni si è scatenata nel mondo la gara tra Paesi e città per organizzare grandi eventi sportivi, possibilmente di dimensioni internazionali. La ragione per cui in ogni parte del globo sindaci e amministrazioni presentano la propria candidatura è una sola: l’impatto economico che ne può derivare. Non si parla solo di ricadute dirette (le “milionate” di euro che questi grandi eventi sportivi portano nei territori) ma anche di ricadute indirette, principalmente di due tipologie: il lavoro che queste manifestazioni generano nella città che li ospita – alberghi, ristoranti e bar, negozi, taxi… – e la veicolazione del “brand città”, che in proporzione all’importanza dell’evento circola senza sosta per lungo tempo su ogni tipo di media. Con relativo aumento dei flussi turistici. Un impatto economico iniziale che migliora il profilo globale del territorio e fornisce nuovi impulsi al commercio e agli investimenti. Ma non senza enormi fatiche e rischi.

Città come Atene, Grenoble e Montreal hanno sofferto la maledizione post olimpica con costi imprevisti che hanno contribuito a decenni di debiti. Ospitare un evento sportivo è un’impresa complessa ma con esempi virtuosi come Londra, dove, analizzando un rapporto del governo, l’economia britannica a seguito delle Olimpiadi 2012 ha visto un aumento di 9,9 miliardi di sterline nel commercio e negli investimenti.

Dopo aver ospitato la Coppa del Mondo FIFA 2010 il Sudafrica ha avuto cambia- menti significativi, con nuove strade e infrastrutture di telecomunicazione che hanno migliorato la vita commerciale dei cittadini del Paese. E gli investimenti negli stadi hanno creato 6mila nuovi posti di lavoro nell’edilizia con benefici sociali ed economici proseguiti molto tempo dopo il fischio finale. Le Olimpiadi invernali ed estive sono la punta dell’iceberg, ma l’avvento di nuove tecnologie e di nuovi trend di “consumo” dell’evento sportivo ha creato nuove opportunità. Il Gran Premio di Formula E (E-Prix) – la gara di Formula 1 con vetture elettriche – ha rappresentato per Roma 62 milioni di euro di giro d’affari con 27mila partecipanti e 4,5 milioni di euro spesi dai turisti, che hanno occupato 14mila camere d’albergo secondo uno studio di SGM Insight.

Quando i grandi eventi sportivi planano in Italia non sono sempre rose e fiori. Ricordiamo tutti gli scandali legati alle notti magiche di Italia ’90 con il costo  degli stadi lievitato dell’85% a causa dell’assenza di procedure chiare d’appalto (giustificate dalla “fretta” di costruire). A Torino ne abbiamo avuto un fulgido esempio con lo Stadio delle Alpi, costato 226 miliardi per essere demolito nel 2009.

Quale dovrà essere lo sforzo in più della nostra amministrazione? Cercare di portare altri eventi e inserirli meglio nella struttura economica e produttiva locale, con una visione di lungo termine

Ma siamo positivi e guardiamo avanti. E proprio a Torino sono in arrivo le ATP Finals, l’evento tennistico più prestigioso al mondo che, secondo le prime stime, avrà un impatto economico positivo sul territorio di circa 500 milioni di euro in cinque anni, dal momento che le ospiteremo fino al 2025. E con una “coda” sempre più prestigiosa con le gare di due “gironi” della Coppa Davis, tra cui quello italiano.

Queste mi paiono davvero belle notizie per tutti noi, perché il brand Torino sarà di nuovo nei titoli dei giornali e magari anche nelle prime pagine, se uno dei nostri nuovi campioni dovesse qualificarsi.

Quale dovrà essere lo sforzo in più della nostra (nuova a partire da ottobre) amministrazione? Non solo quello di cercare di portare altri eventi, ma di inserirli meglio nella struttura economica e produttiva locale, lavorando con una visione di lungo termine con le nostre prestigiose università e con le associazioni del commercio e del turismo.

Lettura e ascolto a tema sport: Open di Andre Agassi e un grande recupero, Nuvolari di Lucio Dalla.

 


«Un cocktail per Torino»
Leggi l’opinione di Valerio Saffirio, maggio 2020