Guidati dal maestro concertatore Sergio Lamberto, gli Archi dell'Orchestra Filarmonica di Torino esplorano territori musicali in un concerto, al Conservatorio Giuseppe Verdi, dove si creano sempre nuove alchimie.
Ad aprire il concerto l'Elegia per orchestra d'archi di Pëtr Il’ič Čajkovskij commissionata al compositore nel 1884 per celebrare i cinquant’anni di carriera dell'attore e regista russo Ivan Samarin.
Opera giovanile la Serenata in mi bemolle maggiore per archi dell'appena diciassettenne Ermanno Wolf-Ferrari scritta nel 1892, una delle sue composizioni più amate, con quelle gioiosità, vivacità e irrequietezza tipica dell'adolescenza.
La Romanza op. 42 di Jean Sibelius, scritta nel 1904, riassume in musica l'amore del compositore per la moglie Aino, con la quale si era da poco trasferito in quella che sarebbe stata la loro dimora per la vita.
Chiude il concerto la Suite di Leoš Janáček, scritta nel 1877, primo lavoro orchestrale del compositore cecoslovacco caratterizzato da eleganza e talento compositivo, uniti a un tocco di romanticismo e poesia che il lirismo degli Archi esalta.
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