Quattro estratti di film d'artista per offrire prospettive diverse sul dramma della violenza domestica nell'inedito scenario dell'isolamento mondiale, acuito dalla pandemia. In occasione della ricorrenza dell'8 marzo, il Museo d'Arte Contemporanea ospita Mascarilla 19 – Codes of Domestic Violence. Presenti all'incontro la direttrice del Castello di Rivoli Carolyn Christov-Bakargiev; la fondatrice e presidente della Fondazione In Between Art Film Beatrice Bulgari e il direttore artistico Alessandro Rabottini; la curatrice Paola Ugolini; gli artisti Silvia Giambrone, Elena Mazzi, MASBEDO, Iacopo Bedogni, Adrian Paci.
La prima pellicola, Domestication (2020, di Silvia Giambrone) ha una connotazione prettamente politica ed evidenzia, denunciando, le modalità dell’assoggettamento femminile attraverso l’impiego di modelli culturali che riguardano il corpo, il comportamento atteso e la manipolazione dell’immaginario. E ancora Daily Routine del duo artistico MASBEDO (2020): attraverso un vocabolario formale che attinge alla dimensione simbolica delle immagini in movimento, gli artisti esplorano l’universo delle relazioni umane nei loro aspetti più profondi, legati spesso ai temi dell’incomunicabilità e della distanza psicologica.
Vedo Rosso (Adrian Paci, 2020) affronta il dramma attraverso la negazione dell’immagine e rivela una sorta di 'impossibilità'del racconto: il rosso, infatti, è quello di un dito che ostruisce la telecamera del telefonino, una sorta di errore, di disturbo della registrazione delle immagini che sovente accade. È come se l’obiettivo del cellulare non riuscisse a riprendere l’ambiente domestico e fosse continuamente frustrato, ricacciato in una dimensione claustrofobica. Muse (2020, Elena Mazzi) accompagna per mano lo spettatore nell’incubo dellaviolenza di genere attraverso la bellezza straniante delle statue greco-romane conservate nell’Antiquarium della Domus Grimani a Venezia. Il video inizia con delle inquadrature di particolari di interni come se quelle sale fossero ancora vissute mentre una voce narrante ci porta nell’intimità della persona che abitava, o forse ancora abita, quelle stanze solitarie.
In diretta streaming dal teatro del Museo d'Arte Contemporanea.