Uno spettacolo capace di far divertire e riflettere sui temi della mafia, della legalità e degli uomini impegnati a difenderla, ma che nel farlo 'non fanno notizia': i Carabinieri. Minchia Signor Tenente è il titolo della commedia ma è anche un'espressione amara, detta a denti stretti, perché «urlarla non si può, perché significherebbe insubordinazione». La regia è di Nicola Pistoia e la storia e la storia è di Antonio Grosso che, nel concepirla, si è ispirato alla sua storia familiare – appartiene a una famiglia di Carabinieri – ma soprattutto alla canzone Signor Tenente, presentata da Giorgio Faletti al Festival di Sanremo del 1994.
Durante la finale, il padre dell’autore commentò: «Se quest’anno vince Faletti, l’Italia cambia». La cronaca racconta che la canzone non vinse ma, quella frase, rimane impressa nella memoria del piccolo Antonio
1992, Sicilia, terra di contraddizioni tenuta sotto scacco da 'uno Stato all'interno dello Stato'. Nella stazione dei Carabinieri di un piccolo paese la quotidianità viene interrotta da due traumatici eventi: la possibile presenza di un pericoloso latitante e l'improvvisa morte, violenta, di alcuni giovani militari. A sfidare ulteriormente routine l'arrivo di un tenente, che destabilizzerà l'unione dei cinque carabinieri protagonisti.
In streaming sul sito di Torino Spettacoli. Costo biglietto 12 €. Restano validi i biglietti eventualmente acquistati prima dell'emergenza sanitaria. Il giorno dello spettacolo verranno forniti via mail link e password per la visione all’indirizzo fornito al momento dell’acquisto del biglietto.
(Foto: Giulio Mentuccia)