La Fondazione Merz presenta Mineur Mineur, la prima personale in Italia dell’artista francese Bertille Bak (1983).
Nipote di minatori polacchi costretti a lavorare nelle miniere di carbone nel nord della Francia sin dall'età di 13 anni, l'artista racconta il tema del lavoro minorile che ancora oggi priva dell'infanzia, della dignità e della salute circa 152 milioni di bambini nel mondo.
Il lavoro principale della mostra si compone di evocazioni ludiche quali labirinti sotterranei, spazi capovolti, passaggi attraverso pareti e soffitti, diapositive e registratori, che accompagnano il visitatore verso lo spettacolo della scena finale, una festa simile a quelle di fine anno scolastico ma totalmente disincantata. Accompagnati dalla musica di un flauto dissonante, i bambini vengono sospinti verso le profondità della terra attraverso scivoli che li riconducono al loro stato di essere invisibili.
La mostra si compone di altre 4 opere, che fanno da controcanto a quella principale, alternando video e installazioni: l'installazione This mine is mine, il video Bleus de travail (Tute da lavoro), l'opera Le berceau du chaos (La culla del caos) e il video Tu redeviendras poussière (Diventerai di nuovo polvere).
Con questa mostra, l'artista afferma ancora una volta la sua propensione al linguaggio favolistico, all'interno del quale racchiude però una realtà di racconto sociale.
Un progetto espositivo inedito curato da Caroline Bourgeois, curatrice alla Collezione Pinault di Parigi.
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