Le OGR Torino inaugurano Retinal Rivalry, una mostra personale dell’artista parigino Cyprien Gaillard, curata da Samuele Piazza. Situata nel Binario 1, l’esposizione rappresenta un punto della Torino Art Week 2024. In questa cornice post-industriale, il mezzo filmico si trasforma in scultura attraverso una nuova installazione video dell’artista, in anteprima italiana dopo il debutto alla Fondazione Beyeler di Basilea nell’ambito della collettiva Summer Exhibition.
Il lavoro rappresenta una tappa significativa per la carriera di Gaillard. Retinal Rivalry riafferma il suo interesse, iniziato nel 2015 con Nightlife, per le immagini stereoscopiche in movimento e il loro potenziale scultoreo, spettrale e psichedelico. Abbandonando la narrazione tradizionale, il film spinge lo spettatore a concentrarsi sulla pura visione, creando un’esperienza immersiva che oscilla tra percezioni profonde e spazi vuoti, portando l’osservatore a riconsiderare la propria percezione del visibile.
L’opera esplora l’architettura tedesca, alternando luoghi iconici e insoliti, come l’Oktoberfest, le rovine romane nascoste sotto un parcheggio a Colonia, un Burger King situato in una sottostazione elettrica di Norimberga (storico luogo di raduni nazisti), e l’infrastruttura turistica che si estende sul romantico paesaggio di Bastei.
Le immagini si spingono oltre lo schermo, abbracciando lo spazio espositivo e coinvolgendo il pubblico in un’esperienza visiva che diventa fisica.
Ad accompagnare il film, una colonna sonora originale composta dallo stesso Gaillard. La musica alterna momenti di dissonanza a segmenti in perfetta sincronia con le immagini, attingendo a fonti eterogenee: dalla musica sundanese a una registrazione sul campo degli archivi dell’UNESCO, fino al suono di un organo trovato nelle strade di Weimar. Questa combinazione sonora crea un’atmosfera che aggiunge un ulteriore livello di profondità, amplificando l’impatto sensoriale dell’opera e guidando lo spettatore in un viaggio esperienziale unico.
Retinal Rivalry di Gaillard promette di essere una delle mostre più stimolanti e immersive dell’anno, invitando il pubblico a esplorare i confini tra immagine e scultura, suono e spazio, in un dialogo continuo tra realtà e percezione.